AUTUNNO NERO: 2,6 MILIONI DI ITALIANI RISCHIANO LETTERALMENTE LA FAME

DA REDAZIONE

 

Con l’autunno arriveranno pesantissimi rincari e aumenterà il numero delle persone costrette a chiedere aiuto per sfamare le famiglie. La stima della Coldiretti è di una spesa di 564 euro in più solo per la spesa.

Autunno nero: 2,6 milioni di italiani rischiano letteralmente la fame

In autunno 2,6 milioni di italiani rischieranno la fame

La Coldiretti ha reso pubblico il suo report su L’autunno caldo degli italiani a tavola fra corsa prezzi e nuovi poveri in occasione del Meeting di Rimini dal presidente della Ettore Prandini e il quadro dipinto è a tinte fosche: con i rincari d’autunno sono a rischio alimentare oltre 2,6 milioni di persone che in Italia sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie per la corsa dei prezzi per inflazione e guerra in Ucraina, unita ai cambiamenti climatici, fra siccità e nubifragi, che danneggiano i raccolti. Il tutto sotto la speculazione delle grandi multinazionali.

“Con l’aumento dei prezzi del carrello della spesa cresce anche il numero di persone costrette a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente ai pacchi alimentari che – sottolinea la Coldiretti – hanno aiutato tra gli altri 538.423 bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), 299.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni), 31.846 disabili, secondo l’analisi della Coldiretti su dati del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead)”.

Le quotazioni record del gas costeranno alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022.

“La categoria per la quale gli italiani spenderanno complessivamente di più è il pane, pasta e riso, con un esborso aggiuntivo annuale di quasi 115 euro – sottolinea Coldiretti – e precede sul podio carne e salumi che costeranno 98 euro in più rispetto al 2021 e le verdure (+81 euro). Seguono latte, formaggi e uova con +71 euro e il pesce con +49 euro, davanti a frutta e oli, burro e grassi”.

L’esplosione del costo dell’energia ha un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio ma aumenti riguardano l’intera filiera alimentare con il vetro che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

“È strategico colmare il deficit alimentare dell’Italia che produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento. Una situazione determinata soprattutto dai bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini .

Per questo abbiamo presentato a tutte le forze politiche un piano in cinque punti per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole, investire per ridurre la dipendenza alimentare dall’estero e assicurare a imprese e cittadini la possibilità di produrre e consumare prodotti alimentari al giusto prezzo”.

Articolo dalla redazione di

23 Agosto 2022