DI CLAUDIA SABA
Ho ascoltato Conte
in diretta da Vicenza
per l’incontro a Fornaci Rosse.
Da tempo non sentivo parole di sinistra come quelle ascoltate questa sera.
Con proposte a favore degli strati sociali più deboli, dei giovani defraudati del loro futuro da “sinistri” che hanno favorito contratti anche di un solo giorno a due euro l’ora.
Di parità lavorativa di genere.
“A quale uomo – ha precisato Conte – in un colloquio di lavoro viene chiesto ‘quanti figli ha’?
Perché i figli sono solo delle donne.
Lavoreremo anche per questo ”.
Applausi…
Da elettori cinque stelle ma anche da molti delusi del pd.
E Conte mi ha fatto pensare a Renzi.
Il “miglior” segretario del pd, responsabile dell’eliminazione dell’art.18, delle più elementari norme di sicurezza sul lavoro, promotore dei tirocini scolastici fonte di sfruttamento per studenti e in qualche caso di morte.
Per niente…
Un personaggio che ha distrutto quel poco di sinistra rimasta trasformandolo in un partito per soli ricchi.
E Letta ha il coraggio di parlare ancora di sinistra?
Di chiederci di scegliere il guanciale piuttosto che la pancetta, il salario minimo al posto di un lavoro sottopagato, ingiustizie che proprio il suo pd ha favorito?
Ma di quale sinistra parla?