DI CLAUDIA SABA
“Mi rendo conto che nonostante faccia delle esterne belle con le ragazze, quando torno a casa mi viene l’angoscia. È da quando ho iniziato il trono che non dormo la notte, sto male, non so se riesco ad andare avanti”, dichiarava nell’ultima puntata del programma televisivo Uomini e Donne, da cui si era ritirato.
Apparire sempre belli, forti, sicuri e vincenti, a volte non basta a proteggerci da noi stessi.
Dai nostri malesseri interiori.
Chi riesce a non oltrepassare quel filo sottile che lo spinge nel baratro, lo deve soprattutto a persone che hanno saputo ascoltare, sostenere e capire, anche nel silenzio.
E quando non s’incontrano persone pronte ad ascoltare, si può cadere in depressione.
Come accaduto a Manuel.
Tre anni fa, aveva perso sua madre.
E quel male oscuro, prima latente, lo aveva sopraffatto.
La verità è che abbiamo smesso di chiedere aiuto.
Perché ce ne vergogniamo. Perché fuori, in un mondo che va sempre di corsa, non c’è più tempo di ascoltare.
La delicatezza di un’anima, la sensibilità, la gentilezza.
In un mondo disumano che, nel correre tanto veloce, ti lascia troppo spesso indietro.
E invece, ogni tanto, avremmo bisogno di fermarci.
Di imparare a dialogare con noi stessi e con gli altri.
Perché ascoltare, accogliere, fermarci a guardare con occhi diversi chi abbiamo davanti, e’ ciò che da un senso al nostro vivere.