DI ANTONELLO TOMANELLI
Sento e leggo sovente osservazioni completamente fuori luogo, che basano l’ingresso nella Nato sulla supplica del Paese che desidera aderirvi. I più temerari arrivano a configurare una sorta di diritto ad entrarvi. Entrare nella Nato non è come iscriversi ad un circolo Arci. Se la Nato ha un interesse geopolitico a che uno Stato vi entri, lo chiama ancor prima che quello Stato ci pensi.
Basta vedere come è strutturato l’art. 10 del Trattato Nato, che parla proprio di questa ipotesi: «Le parti possono, con accordo unanime, invitare ad aderire a questo Trattato ogni altro Stato europeo in grado di favorire lo sviluppo dei principi del presente Trattato e di contribuire alla sicurezza della regione dell’Atlantico settentrionale. Ogni Stato così invitato può divenire parte del Trattato depositando il proprio strumento di adesione presso il governo degli Stati Uniti d’America. Il governo degli Stati Uniti d’America informerà ciascuna delle parti del deposito di ogni strumento di adesione».
Dunque, la trafila è chiara.
Si badi bene: quello Stato non deposita una «richiesta» di adesione, ma uno «strumento» di adesione. Perché in realtà non vi è alcuna richiesta, ma soltanto un invito da parte della Nato.
Se alla Nato non interessi, puoi anche metterti in ginocchio, ma nell’organizzazione non ci entri. Poi si noti lo strepitoso particolare del deposito dello strumento di adesione presso il governo degli Stati Uniti, pur avendo la Nato sede a Bruxelles.
Tutto questo porta ad una logica conclusione.
Se tutto l’ex Patto di Varsavia e parte dell’ex URSS sono entrati nella Nato, è per esclusiva volontà di quest’ultima, non per effetto di un commovente sentimento di solidarietà nei confronti di quegli sventurati Paesi.
Se si capisse ciò, cosa non troppo difficile da capire in quanto inconfutabile (il Trattato non mente), si afferrerebbero i motivi, molti dei quali annosi, che hanno generato questo conflitto. E forse, perché non è mai troppo tardi, si riuscirebbe ad impedire una catastrofe che sembra ormai aver agganciato le periferie delle nostre esistenze.