VIDEOGAME. “SERIAL CLEANERS”, UNO STEALTH ISPIRATO AI FILM PULP DEGLI ANNI ’90

DI LUCA BAGATIN

“Serial Cleaners” è uno stealth d’azione a prospettiva isometrica ispirato ai film pulp degli Anni ’90, in stile Quentin Tarantino.

Sviluppato da Draw Distance (https://drawdistance.dev) e edito da 505 Games (https://505games.com/it), In “Serial Cleaners” vestirete i panni di quattro ripulitori di scene del crimine professionisti, ingaggiati dalla malavita organizzata.

Il capo e reclutatore della banda è Bob V. Leaner, esperto ripulitore sin dagli Anni ’70. Gli altri sono Erin Vip3r Reed, la hacker; Lati Latisha Thomas, l’artista del gruppo e il folle Haldor Hal Boen, detto Psycho.

Ciascuno di loro ha abilità uniche. Bob è piuttosto furtivo e bravo nel ripulire sangue e impronte; Vip3r, è un’asso nell’hackerare i sistemi di sicurezza, oltre che nel muoversi all’interno dei condotti d’aereazione; Lati è molto veloce e agile e, con i suoi graffiti, può distrarre i poliziotti e Psycho utilizza una sega elettrica nel fare a pezzi i cadaveri (facendo così anche svenire i poliziotti) e ha un’ottima mira nel colpire – con ogni tipo d’oggetto (compresi arti umani) – gli eventuali avversari.

“Serial Cleaners” è un gioco per stomaci forti, in quanto il sangue (da ripulire e occultare) non manca e nemmeno la polizia, sempre pronta ad essere presente sulle scene del crimine.

Compito della squadra, quello di ripulire tutto, recuperare i cadaveri, recuperare prove incriminanti e far sparire il tutto nel bagagliaio dell’auto. Ovviamente senza farsi scoprire dai poliziotti o da eventuali passanti e, quindi, senza farsi arrestare o sparare addosso.

Il gioco inizia a New York, il giorno di Capodanno del 1999. I quattro della squadra si ritrovano – in uno chalet coperto di neve – per festeggiare e, a turno, si raccontano la storia della loro carriera, nel corso degli Anni ’80 e ’90.

Ogni storia è, non solo un tuffo nel passato e un espediente narrativo, ma anche una missione nella quale, ciascuno dei quattro, si trova a dover ripulire una scena del crimine.

Un breve tutorial ci spiega, missione dopo missione, cosa dobbiamo fare e come possiamo farlo. Inoltre, ci spiega anche le abilità uniche dei componenti della squadra e come usarle al meglio.

Usare un aspirapolvere è uno strumento indispensabile per ripulire il pavimento dal sangue, ma fa rumore. Quindi, usarlo a poca distanza da un poliziotto potrebbe non essere una scelta intelligente, in quanto l’agente potrebbe notarci.

Entrare e uscire furtivamente dalle stanze o dai condotti d’aereazione, rubando chiavi e facendo sparire le prove e i cadaveri che troviamo, senza farci notare, è più facile a dirsi che a farsi. Ma è lo sporco lavoro che, nei panni dei ripulitori professionisti, dovremo svolgere.

Ogni missione va accuratamente studiata e ogni passo va ponderato. La cosa migliore è non avere fretta e usare ogni tavolino, muro, porta, scaffale o altro per nascondersi e celarsi alla vista o dei poliziotti o di comuni passanti (nel caso ce ne fossero), che potrebbero insospettirsi circa il nostro comportamento e allertare, quindi, la polizia.

Il punto di forza di “Serial Cleaners” è proprio la sua componente stealth, che ci permette di ripulire la stanza o portare via un cadavere, quasi sotto il naso degli agenti, ma senza essere minimamente notati da loro.

Mettere alla prova la nostra furtività è infatti l’obiettivo del gioco, che, al termine di ogni missione, offre dialoghi fumettistici fra i componenti della squadra e un’atmosfera cinematografica, noir e alquanto psichedelica.

La grafica, infatti, è piuttosto psichedelica, lisergica e dai contorni sfumati, il che aggiunge un tratto di originalità in più al gioco e la musica jazz di sottofondo, contribuisce all’atmosfera noir e pulp del gioco.

La telecamera, purtroppo, non può essere mossa a piacimento e questo impedisce al giocatore di poter osservare le stanze da più lati.

Sotto il profilo narrativo, invece, la trama non è lineare e presenta – talvolta – scelte multiple, ma, nel complesso, si sostanzia nella storia dei quattro protagonisti e delle loro imprese da “ripulitori seriali” e non esiste una modalità libera, ma comunque la possibilità per il giocatore, dopo ogni riunione della “banda”, di scegliere uno dei ripulitori, conoscere meglio la sua storia e – quindi – giocare la sua relativa missione.

Questo aspetto permette una certa rigiocabilità del titolo, questo se si desidara, ad esempio, approfondire meglio le storie di tutti i suoi protagonisti.

“Serial Cleaners” è disponibile per PlayStation, Xbox, Nintendo Switch e per pc su Steam (https://store.steampowered.com/app/1337920/Serial_Cleaners), Epic Games (https://store.epicgames.com/it/p/serial-cleaners) e GOG (https://www.gog.com/game/serial_cleaners).

Per poter essere giocato su pc è necessario un sistema operativo Windows 10 con minimo 8 GB di RAM; una scheda video di fascia medio-alta e 8 GB di spazio libero su disco fisso.

Luca Bagatin