DI MARIO PIAZZA
Possiamo rallegrarci per qualche attimo pensando all’uscita dal Parlamento di individui come Di Maio, Pillon o Bossi, possiamo rendere omaggio alla democrazia e all’alternanza accettando il responso delle urne, possiamo persino illuderci che una fascista conclamata in ogni molecola del suo corpo rispetterà le regole o verrà addomesticata dall’Europa.
Facciamolo pure ma l’Italia che ci aspetta ha fatto un salto indietro nel tempo di trent’anni almeno. La storia della destra italiana ci prospetta scelte economiche catastrofiche e la cupa certezza dell’oscurantismo di chi affosserà la legge 194 sull’aborto, cancellerà ogni speranza di ius scholae per chi non è in regola col colore della pelle, di matrimonio egualitario e di adozione per chi non lo è con le preferenze sessuali, di terminare la propria vita dignitosamente per chi è colpito da sofferenze insopportabili, di trovare accoglienza e solidarietà per chi fugge da fame e guerre e, perchè no, di fumarsi una cannetta in santa pace senza versare il proprio contributo alle mafie.
Questo è successo domenica, e avremmo potuto evitarlo.
La colpa possiamo suddividerla come ci fa più comodo per non sentirci degli imbecilli ma anche quella ha diverse gradazioni, e i numeri ci dicono che al primo posto con un incolmabile distacco c’è l’incomprensibile decisione del PD di Enrico Letta di sbarrare la porta al M5S di Giuseppe Conte.
Di questa follia ne pagheremo tutti le conseguenze e non basterà rispedire l’imbelle professore a Parigi per iniziare un qualsiasi percorso di riscatto. Se vogliamo nutrire qualche speranza sarà necessario rivoltare il Partito Democratico come un calzino e dovremo farlo tutti insieme, anche chi quel comitato d’affari che sopravvive alle proprie storture solo grazie a una immeritata rendita di posizione non lo ha mai votato.
Dovremo farlo, e dovremo farlo col solo braccio sinistro perché il destro sarà impegnato ad arginare la marea montante di merda economica e sociale che ci aspetta.
Per dirla con l’eleganza che mi contraddistingue… Saranno cacchi!