DI PAOLO DI MIZIO
Alla guerra atomica sopravviverà una parte dell’Africa più o meno dall’equatore in giù, a partire dalla linea Gabon-Congo-Kenya; sopravviverà una parte del sud-est asiatico compresa l’India e la porzione meridionale della Cina, ma non l’estremo oriente se il Giappone interverrà; e sopravviverà parte del Sud America più o meno dal Nicaragua o da Panama in giù; forse anche l’Australia e la Nuova Zelanda, se non interverranno. L’Europa, la Russia, gli Stati Uniti, il Canada e il Messico saranno totalmente spopolati e radioattivi per secoli, forse per millenni, invivibili per ogni essere vivente.
Tutte le acque di tutti i mari saranno più o meno intensamente contaminate. Il clima della Terra e le correnti degli oceani subiranno violente modifiche.
I sopravvissuti dovranno guardarsi da periodiche ondate di aria o pioggia radioattiva spinta dai venti e adattarsi ad enormi cambiamenti di habitat, non tutti necessariamente negativi ma certo non necessariamente positivi.
Gli standard di vita precipiteranno ovunque. Alcuni popoli torneranno più o meno all’età della pietra, altri conosceranno un regresso un po’ meno violento, mentre ci saranno movimenti biblici di popolazioni verso il sud del mondo, che sarà una zona parzialmente incontaminata.
In tutto il pianeta saranno frequenti le nascite di bambini o cuccioli d’animale che portano orrende modificazioni e deformazioni. Nel frattempo, col passare dei secoli, si affermeranno nuove potenze economiche e militari. Nel pianeta parzialmente spopolato la Storia riprenderà il suo cammino con un nuovo inizio, ma sarà divisa tra un prima e un dopo.
Così, un piccolo pensiero nucleare nella notte.