DI LEONARDO CECCHI
Quando leggo che Confindustria ieri ha letteralmente bastonato e ridicolizzato la Flat Tax riconducendola all’alveo delle “follie che non possiamo permetterci”, capisco quanto questo Paese sia davvero finito sottosopra.
Centinaia di migliaia (e forse più) di operai, autonomi, disoccupati e persino cassaintegrati hanno votato in massa la destra perché questa proponeva, candidamente, di ridurre le tasse ai ricchi mettendo per tutti la stessa aliquota. Una proposta che farebbe danni enormi a loro, a chi è più fragile, per un miliardo di motivi.
Dall’altro lato, chi invece ne trarrebbe un maggior vantaggio dice che quella è una follia (e ha ragione).
I paradossi di un periodo cupo, di abbrutimento generale sotto ogni profilo da cui non usciremo fino a quando, rimanendo legittimamente di sinistra o di destra, ricominceremo a ragionare con intelligenza prima di votare.