DI CRISTIANO TASSINARI
L’ultimo bilancio più aggiornato del massacro in Thailandia: sarebbero almeno 37 le vittime (tra cui 24 bambini in età pre-scolare) dell’assalto di un uomo armato, che – questo giovedì – ha aperto il fuoco in un asilo nido nel nord-est della Thailandia.
Il maggiore generale della polizia, Achayon Kraithong, ha dichiarato che la sparatoria è avvenuta nel primo pomeriggio (le 12.30 in Thailandia, le 7.30 in Italia) nel centro della città di Nong Bua Lamphu.
Licenziato per uso di droghe
Identificato l’assassino: Panya Kamrap, 34 anni, un ex sergente di polizia, che di recente era stato licenziato, dopo essere risultato positivo ad un test antidroga.
Alla fine, dopo aver ucciso anche la moglie e il figlio, si è tolto la vita.
Secondo i media thailandesi, l’ex poliziotto aveva un problema di dipendenza dalla metanfetamine.
Il processo contro di lui – per la positività che gli è costò il posto di lavoro in polizia – sarebbe dovuto iniziare proprio venerdì 7 ottobre.
Un portavoce dell’ufficio regionale per gli affari pubblici ha affermato che, nell’asilo nido preso di mira, sono state confermate – finora – 37 vittime, tra cui 24 bambini, diversi insegnanti, maestre e impiegati e un agente di polizia, intervenuto durante la sparatoria.
Sempre secondo i media thailandesi, nell’attacco l’ex poliziotto – oltre ad una pistola e un fucile – avrebbe usato anche un coltello.
Un testimone ha raccontato che il personale dell’asilo ha chiuso a chiave la porta quando ha visto l’aggressore avvicinarsi con un arma in pugno, ma il killer si è fatto strada con un colpo di pistola alla porta.
“Non pensavo che avrebbe sparato ai bambini. E, invece, lo ha fatto”.
Sul luogo della strage si è recato il primo ministro thailandese Prayuth Chan-o-cha.
“Stiamo verificando il movente. Sappiamo che era un poliziotto. Potrebbe aver avuto problemi personali.
La società deve prendersi cura di tutti. Una tragedia così non dovrebbe accadere. Provo una profonda tristezza nei confronti delle vittime e dei parenti.
Nessuno pensava che sarebbe successa una cosa del genere”.
Dari sulle armi in Thailandia
I decessi legati alle armi da fuoco in Thailandia sono molto più bassi che in Paesi come gli Stati Uniti e il Brasile, ma più alti che in Paesi “vicini”, come il Giappone e Singapore che hanno leggi severe sul controllo delle armi.
Il tasso di decessi correlati alle armi da fuoco in Thailandia, nel 2019, è stato di circa 4 su 100.000, rispetto a circa 11 su 100.000 negli Stati Uniti e quasi 23 su 100.000 in Brasile.
da Euronews