CARO PRESIDENTE…

DI MARIO PIAZZA

«Vogliamo lavorare con Roma ma vigileremo su rispetto diritti e libertà» dice Laurence Boone, nuova ministra per gli Affari europei del governo francese. Una frase oltraggiosa ma sopratutto cretina a cui il presidente Mattarella ha dato una risposta diplomaticamente impeccabile, una lezione di eleganza alla buzzurra di oltralpe:

“L’Italia sa badare a se stessa!”… Ne è proprio sicuro, Presidente?

Non le sembri irriguardosa la mia domanda ma l’ultima volta che ho controllato mi pareva il nostro un paese dove l’insipienza dei governanti verso i diritti e la libertà lascia scorazzare impunemente organizzazioni neofasciste violente come Forza Nuova e Casapound, dove stragi come quelle di piazza Fontana, di Brescia, di Bologna e dell’Italicus ancora aspettano un colpevole grazie alle coperture di stato, dove un ministro dell’interno ha lasciato centinaia di persone a languire per settimane in mare per poi sequestrarle su una nave della nostra Marina. Un paese dove un altro ministro dell’interno ha finanziato campi di concentramento con il colpevole consenso di ben quattro governi, dove la futura premier in nome di una malintesa libertà di parola può predicare la violenza in barba al diritto internazionale e dove la stessa vorrebbe cancellare con un colpo di spugna diritti riconosciuti da tutto il mondo civile come la libertà della donna di interrompere una gravidanza. Siamo anche il paese dove il calcio è lasciato nella disponibilità di tifoserie nazifasciste, dove le forze dell’ordine strappano le coperte ai senzatetto, dove essere neri o gialli è una colpa a prescindere, dove ogni anno viene liberamente celebrato un dittatore sanguinario, dove gli abusi spesso mortali della polizia sono all’ordine del giorno.

E allora badiamoci davvero a noi stessi, caro presidente. Sarebbe ora!