DI LEONARDO CECCHI
Sedici anni. Asra Panahi aveva sedici anni. Una studentessa iraniana come tante, morta ieri in ospedale per tutte le botte che le hanno dato. Pestata a sangue con violenza inaudita perché a scuola si è rifiutata di cantare una canzone che rendeva lode all’Ayatollah.
È l’ennesima vittima di un regime di fanatici malati. Di esseri che non possiamo neppure chiamare “bestie” perché offenderemmo il mondo animale. Di non-uomini vili e pavidi che sanno riversare la propria frustrazione solo su ragazzine di sedici anni, perché sono dei codardi e si comportano come tali, prendendo a manganellate e pestando a morte chi non può difendersi.
Auguratevi, di cuore, che non esista il Dio di cui vi riempite la boccaccia.
Perché se dovesse davvero esistere e fosse come dite voi, state certi che di quanto state facendo, della vostra malvagità e del vostro essere creature abbiette, gliene renderete conto.