“UN AEROPORTO PER CORTINA”

DI LEONARDO CECCHI

Stamani leggo che sembra garantita la Santanché al Ministero del Turismo. La scelta sarebbe il manifesto, vivente e purtroppo parlante, della visione chiara, limpida e netta che ha questa destra della società.

E quella visione è: ci sono i ricchi, gli ottimati, le élite. Il resto è sfondo. Lo si crede così tanto che la realtà che si percepisce viene distorta a tal punto da far proporre – come ha fatto la Santanché – un aeroporto per Cortina.

Per lei quell’affermazione era infatti normalissima, perché quella è la realtà che percepisce. Quello è il turismo che percepisce. E che il turismo da mille o duemila euro a notte sia quello del 5/10% della popolazione italiana, è un dato che non esiste. Perché nel mondo di questa destra – come dicevo – fuori da quelle percentuali non esiste niente. Ci sono comparse. Comparse che fanno cuochi, camerieri, autisti, donne delle pulizie, benzinai, geometri e ragionieri. E i Ministeri non lavorano per le comparse, ma per i protagonisti.

È l’Italia fantozziana di cui non riusciamo a liberarci, con padroni per i quali si arrivano a formulare le proposte più bislacche che ti aspetti di vedere in un film e non nella realtà, appunto fantozziane, e “cari inferiori”.