COMINCIAMO BENE!

DI MARIO PIAZZA

Le infrastrutture sono le opere dell’ingegno umano che un paese si è dato per favorire il proprio sviluppo economico e sociale. Autostrade, ferrovie, porti e aeroporti ma anche reti telematiche, acquedotti e fognature, centrali elettriche, installazioni militari, presidi sanitari. Il ministro delle infrastrutture (e della mobilità sostenibile, qualsiasi cosa voglia dire) ha il compito di mantenerle efficienti e coordinate tra loro e di favorirne lo sviluppo.

Un lavoro imponente per importanza, dimensioni e spesa pubblica. Basti pensare al ponte Morandi, alla mitologica autostrada Salerno – Reggio Calabria, al vagheggiato ponte sullo stretto e ai trafori alpini ed appenninci, e poi gli ospedali che crollano, i treni dei pendolari, il colabrodo delle reti idriche… Chiunque, anche il migliore tra gli uomini (e le donne) non saprebbe da che parte cominciare.

Lui invece no, lui da dove cominciare lo sa benissimo e come suo primo atto ufficiale da ministro convoca il Comandante della Guardia Costiera.

Fanculo i milioni di pendolari, di malati e di automobilisti… Nella sua testa sconvolta al primo posto (e probabilmente l’unico) ci sono i migranti, quei 50.000 disgraziati che nel 2022 quando non hanno avuto il buongusto di annegare in silenzio hanno preteso di raccogliere i nostri pomodori, di pulire il culo ai nostri vecchi, di spingere i nostri carrelli della spesa e persino di venderci qualche collanina sulla spiaggia.

E’ fin troppo ovvio che si tratti di un caso di infermità mentale e non solo per la maniacale fobìa, anche la percezione delle sue competenze è gravemente malata. La guardia costiera sta ai porti come la polizia ferroviaria sta alle stazioni, i medici e gli infermieri agli ospedali, i docenti agli edifici scolastici, i doganieri ai trafori…

Seguendo la stessa logica il ministro dovrebbe convocarli tutti trasformando la sede di villa Patrizi in un nuovo Palazzo Venezia abitato da una specie di duce plenipotenziario persino più stupido e immorale del precedente.