I PACIFISTI ITALIANI CHIEDONO RISPOSTE

DI BARBARA LEZZI

La manifestazione di oggi per chiedere l’avvio di un serio negoziato di pace passando anche dallo stop all’invio di armi, ha visto migliaia di cittadini partecipare con la soddisfazione di poter finalmente far sentire la propria voce e ha fatto accendere l’ennesima polemica politica.
Conte minaccia il Governo dicendo: il governo non si azzardi a mandare altri armi senza ascoltare il Parlamento.
Crosetto risponde: osserveremo la legge.
Bene, hanno ragione entrambi, secondo me.
È vero che il M5S ha votato il decreto Ucraina con cui si autorizza il governo ad inviare armi e che è valido sino al 31/12/2022. Ed è vero anche che a giugno ha rivotato favorevolmente per ribadire la valenza di quel decreto che non prevede nessun ulteriore voto in Parlamento ogni volta che si inviano armi (Nel frattempo Di Maio era già fuori dal M5S e stava raccogliendo le firme per il nuovo gruppo). È vero anche che allora erano il gruppo di maggioranza relativa e avrebbero potuto incidere significativamente con questa decisione ma ora è o non è il momento di andare oltre? Per me, sì. E le valutazioni politiche le si dovrebbero lasciare agli elettori quando scelgono chi votare.
Le centinaia di migliaia di persone che oggi hanno manifestato chiedono risposte. E allora si presenti un atto parlamentare in cui si chiede di votare nuovamente in Parlamento sull’invio di armi e la maggioranza con il governo che sostiene non abbiano paura di affrontarne l’esito.