DI MARIO PIAZZA
Chi non conosce il Barbiere di Siviglia e almeno le prime parole della cavatina di Don Basilio? Purtroppo quelle che contano sono invece le ultime “… E il meschino calunniato, avvilito, calpestato, sotto il pubblico flagello per gran sorte va a crepar.”
Ovviamente mi riferisco alla secchiata di fango che è stata lanciata addosso ad Aboubakar Soumahoro, ma non alla vicenda della quale non si sa nulla e che al momento neppure esiste. Mi lascia invece sgomento il fatto che il rossiniano “colpo di cannone” sia stato sparato dalla stampa progressista, fatta eccezione per quella carta da pesce che si chiama “Il Giornale”.
E non basta, ieri sera Sumahoro era ospite nel salottino di De Gregorio/Parenzo e ho visto a cosa è ridotta l’informazione italiana. Venti minuti in cui si poteva chiarire tutto, uno spazio dove avremmo potuto conoscere nei dettagli la non-vicenda dalla viva voce del protagonista e invece è stata una passerella per i quattro pavoni travestiti da giornalisti che hanno sperperato quello spazio per esibire le loro piume posticce.
Comunque vada a finire sei fottuto, caro Aboubakar. I tuoi stivali infangati erano un boccone troppo ghiotto per i lestofanti pronti a barattare la verità per qualche punto di share.