DI EMILIANO RUBBI
La cosa in assoluto più bella della manovra del Governo Meloni è la tassa del 5% sulle mance.
Non per niente viene da una come la Santanchè.
Cioè: non soffermiamoci per un attimo sul fatto che, chiaramente, un governo di destra fa cose di destra, come pensare a tassare di più i camerieri e cercare di far pagare meno i datori di lavoro.
Quello diamolo per scontato, perché solo un ingenuo avrebbe potuto credere alla faccenda della destra che fa gli interessi dei più poveri, in linea di massima.
La destra, da sempre, sta dalla parte dei ricchi, proprio per conformazione ideologica.
Ma pensiamo, piuttosto, a COME potrebbe essere attuata una cosa del genere.
Cioè: per ogni euro di mancia, 5 centesimi dovrebbero andare allo Stato.
E a raccogliere quei soldi dovrebbe essere, secondo la scaltrissima Santanchè, il datore di lavoro.
In pratica, il cameriere che prende, mettiamo, un euro di mancia, dovrebbe andare dal proprietario del locale in cui lavora e farsi dare indietro 95 centesimi, cosa ovviamente inattuabile.
Una soluzione potrebbe essere quella di raccogliere tutte le mance insieme, decurtarne il 5% e distribuire il rimanente in parti uguali.
Cioè: quello che ha preso 100€ di mance, in questo modo, andrebbe a prendere quanto quello che ne ha presi 2.
Oppure il datore di lavoro potrebbe munirsi di una serie di scatoloni, uno per ogni cameriere, e raccogliere lì le mance.
Che poi quelli sono soldi che non risultano incassati, per i quali non esiste nessuna ricevuta o scontrino fiscale.
Quindi tutti i datori di lavoro (che, ricordiamolo: sono sempre onestissimi e non vedono l’ora di pagare le tasse), a ogni scadenza fiscale, dovrebbero munirsi di calcolatrice e mettere da parte il 5% di tutti i proventi contenuti nei vari scatoloni, per poi provvedere a versare la somma dei vari 5% in tasse.
Mi sembra una cosa davvero credibilissima.
E se uno paga col bancomat è ancora meglio, perché il cliente dovrebbe aggiungere un tot di mancia al conto.
Il problema è che quei soldi, per il fisco, risulterebbero incassati dal datore di lavoro, quindi questo dovrebbe prima segnarsi a parte tutte le mance aggiunte nei vari conti, poi dovrebbe scalare da esse le tasse che lui ci andrebbe a pagare (in proporzione, ovviamente, mica è così facile), e poi togliere il 5% da corrispondere a parte.
Fatto ciò, dovrebbe andare a restituire al cameriere il rimanente (se ancora esistesse).
Prevedo che, da qui in poi, assisteremo a un proliferare di camerieri che indossano dei pantaloni con delle tasche molto capienti.
Giustamente.
È tutto così meraviglioso.
Foto in copertina da Wikizionario