RIFLESSIONI

DI DOMENICO TIZIANI

DOMENICO TIZIANI

 

 

La destra e la stampa e le tv, oramai dilaganti, che della destra sono megafoni, fanno il loro mestiere, utilizzare fino in fondo la vicenda , opaca a dir poco, di Soumahoro per buttare fango sull’accoglienza ai profughi con una dose massiccia di razzismo.
Lo fanno senza pudore, dimenticando le decine di parlamentari, ministri, amministratori locali di FdI, Lega, FI, indagati e condannati e dei quali non si trova traccia se non nelle pagine interne dei giornali, in qualche misero trafiletto.
Chi non ha fatto il proprio mestiere è la sinistra, in particolare il raggruppamento SI-Verdi e chi lo dirige, Fratoianni e Bonelli, che nonostante gli avvertimenti, le messe in guardia di operatori del settore, hanno scelto di candidare Soumahoro, scegliendo il rimbalzo mediatico e elettorale che questa candidatura poteva dare senza tener conto di quello che dicevano Elena Fattori sulle strutture gestite dalla moglie del candidato o gli operatori della Caritas.
Mi dispiace ma le giustificazioni addotte da Soumahoro sono risibili ma le responsabilità politiche, sono di altri e non è un problema giudiziario , è un problema politico, di meccanismi di scelta dei candidati e del rapporto che si ha o non si ha , come in questo caso, con i movimenti reali.
Francamente, a questo punto, della sorte di Soumahoro mi interessa il giusto, mi interessa e mi preoccupa quanti e quali riflessi avrà questa vicenda sulle sorti degli sfruttati, schiavizzati, trattati come bestie da “imprenditori” italianissimi, sull’indebolimento delle loro battaglie per la loro dignità come uomini/donne e lovoratori/trici perché qui sta la differenza tra destra e sinistra , che la destra farà sempre quadrato intorno alle Santachè di turno e troveranno sempre garantisti un tanto al chilo pronti a far da egida, scudo protettivo intorno a loro, la sinistra, giustamente, questo non può permetterselo perché siamo e dobbiamo essere diversi, migliori di loro.