DI GIOACCHINO MUSUMECI
Il ministro della difesa Crosetto “difende” il signor Meloni dagli attacchi della giornalista Jeanne Perego che ha definito il presidentessa del consiglio “pescivendola”. Ciò in merito alla performance della primo ministroa nella conferenza stampa sulla manovra di parcheggio finanziario del governo svoltasi a palazzo Chigi.
Non è possibile, non è accettabile tale linguaggio da mercato signora Perego, lei è una giornalista non solo pubblicamente ma “anche nei suoi profili social privati”, fa notare il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla camera dei deputati alla pesca a strascico. Come si permette di bollare la prima “uoma” presidente del consiglio italiano. Pescivendola? A parte il fatto che la Perego avrebbe dovuto precisare “signor pescivendolo” e non averlo fatto già configura vilipendio, il ministro maschio Crosetto afferma che il termine è offensivo, è ha completamente ragione. Tutti i pescivendoli dovrebbero incazzarsi di brutto, i giornalisti non possono fare sarcasmo o ironia sulla professione del pesciarolo e paragonarla a quella del premier.
Credetemi, sono così scioccato!
Ma una domanda comunque debbo farla: perché “pescivendola” sarebbe un insulto al presidente del consiglio? Forse un pescivendolo non può ambire a una carica istituzionale perché sfigurerebbe nella loggia di personaggi discutibili felicemente costituzionalizzati? Boh.
E comunque vorrei ricordare al vicecapogruppo di FDI che quando Silvio Berlusconi, amatissimo presidente del consiglio, fu biasimato per il mercatino delle ballerine nelle “cene eleganti” , la dx sdegnata opinò che il profilo istituzionale è distinto da quello privato e ciascuno, superati i confini dei palazzi, fa come cacchio gli pare. Giusto!
Allora facciamo che la stessa cosa vale per i giornalisti. Poveracci, anche loro non possono mica vivere prigionieri della professione daje. Perciò come privati permettiamogli di essere ironici e sarcastici fermo restando che “presidente del consiglio pescivendolo” non è un insulto; casomai è un insulto la mafia nelle istituzioni, e sfortunato il paese in quelle condizioni mamma miah! Per fortuna l’Italia non vive questo problema perché proprio come per il Covid in Italia “non ce n’è di mafia”.
Gioacchino Musumeci felice venditore di Cernie giganti.