DI LUCA BAGATIN
Il 25 novembre scorso, il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel, si è recato presso la Repubblica Popolare Cinese per una visita di Stato.
La sua è stata la prima visita di Stato proveniente da un Paese dell’America Latina e dei Caraibi dopo il XXesimo Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, tenutosi il 16 ottobre scorso.
Il quotidiano cinese Global Times ha rilevato come “Le relazioni Cina-Cuba sono diventate un modello di Paesi socialisti che si uniscono e cooperano e di Paesi in via di sviluppo che si aiutano sinceramente a vicenda. Questo va oltre la comprensione delle élite statunitensi e occidentali arroganti e di mentalità ristretta”.
Anche il Presidente cinese Xi Jinping ha rilevato come le relazioni fra Cuba e Cina siano un esempio di cooperazione e solidarietà fra Paesi socialisti, sottolineando la volontà della Cina di “lavorare con Cuba per salvaguardare l’equità e la giustizia internazionale”.
Il Presidente cubano Díaz-Canel si è congratulato con la leadership cinese, dichiarando di apprezzare “i contributi teorici e pratici della leadership di Xi Jinping nella costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi nella nuova era, che noi cubani consideriamo un vero stimolo per tutte le forze progressiste”.
Cuba è stato peraltro il primo Paese dell’emisfero occidentale che stabilì relazioni diplomatiche con la Repubblica Popolare Cinese sin dalla vittoria della Rivoluzione cubana.
Nel 1960, infatti, una delegazione cubana, guidata da Ernesto Che Guevara, visitò il Paese asiatico, iniziando a sancire i primi accordi bilaterali in ambito economico, scientifico e tecnologico.
Tanto la delegazione cubana guidata dal Presidente Díaz-Canel, che quella cinese guidata da Xi Jinping, hanno ribadito la loro ferma opposizione ad ogni forma di embargo statunitense e ingerenza straniera che leda le rispettive sovranità nazionali, nonché l’opposizione ad ogni forma di sanzione unilaterale.
Le delegazioni hanno altresì ribadito di concordare sui valori di “pace, sviluppo, equità, giustizia, democrazia e libertà per tutta l’umanità”, e di lavorare per “salvaguardare il sistema internazionale con le Nazioni Unite come nucleo, l’ordine internazionale sulla base del diritto internazionale e degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite, (…) contro ogni egemonia e politica di potere, contro ogni forma di unilateralismo”.
Luca Bagatin