DI GIANFRANCO ISETTA
E VIENE L’INVERNO
Sono qui a osservare possibili squarci,
per radunare l’inverno ai miei piedi,
parole dolci come legni bianchi
da accarezzare davanti al fuoco
che scioglie il caldo dei mesi estivi.
Vorrei anche scegliere il tempo propizio
quando le dita saranno già pronte,
pronte a scoprire quel che si nasconde
in ogni fremito delle mie ossa.
Accogliere in un luogo definitivo
le fiabe di quella nonna d’argento,
lasciarle riposare un po’ così pronte
a ricamare con la stessa voce
su pupille infantili lo stupore
che spetta a chi sa di voler volare.
Ciò che resta è di entrambi, non si priva
di nulla chi regala una storia.