EVA KAILI E L’AVVOCATO CON LA FACCIA SERIA

DI ANTONELLO TOMANELLI

ANTONELLO TOMANELLI

Quando ti trovano in casa un milione di Euro in contanti nascosti in sacchi tipo quelli che distribuisce Hera, bisogna che questi soldi provi in qualche modo a giustificarli. C’è chi dice che si tratta di risparmi di una vita e che per principio odia le banche, chi li indica come i proventi della vendita di una villa in Costarica, chi tira fuori la donazione di un parente che ha sgomberato il garage, chi addirittura cerca di convincere gli investigatori di averli trovati in un bosco.
Ma non si era mai arrivati a quanto sostenuto da Michalis Dimitrakopoulos, l’avvocato di Eva Kaili, la vicepresidente del Parlamento Europeo, quella che pare abbia ricevuto, usando una comune espressione che in questo caso appare inadeguata, un sacco di soldi per raccontare all’Europa che il Qatar è la culla dello Statuto dei Lavoratori, che i datori di lavoro qatarioti sono generosi e comprensivi e che quel Paese, in tema di diritti umani, fa ormai le scarpe al nord-Europa.
Ebbene, con una invidiabile faccia seria, l’arguto avvocato greco ha detto che la sua cliente non ha la più pallida idea di cosa siano quei sacchi di soldi trovati bene in vista a casa sua dalla Polizia belga, né da dove possano provenire.
Suona un po’ come quel proprietario dell’appartamento in cui si prostituiscono alcune ragazze minorenni, con lui che ci abita e che sostiene di non averle mai conosciute, né di avere la minima idea di come ci siano entrate.
Avevamo già avuto modo di assaporare una simile appetitosa atmosfera con la cuccia del cane della senatrice Pd Monica Cirinnà. Ma lì si parlava di 24 mila Euro, con spacciatori di droga che vagano nei paraggi e che, si sà, sono soliti maneggiare denaro contante. Insomma, qualcuno se la sarà bevuta la storia toscana della Capalbio Fattoria. Ma qui, a Bruxelles, si è veramente esagerato.
Tra l’altro, mi sarebbe piaciuto vedere la faccia di Francesco Giorgi, compagno e convivente di Eva Kaili, una volta udita quella versione dei fatti. Se quei soldi non sono della bella Eva, allora sono suoi? O anche lui dirà di non essersi mai accorto di quei sacchi dell’Hera quando camminava per casa?
Gli avvocati greci hanno fama di essere molto bravi nella loro professione. Ma ho la netta sensazione che questo Dimitrakopoulos sia la proverbiale eccezione che conferma la regola. Al processo non escludo di recarmi a Bruxelles, soltanto per gustarmi la faccia dei giudici mentre ascoltano la sua difesa.