“PORTIERI DI QUARTIERE”

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Le belle iniziative che dovrebbero insegnare qualcosa a chi straparla sulla “voglia di lavorare”.

Siamo a Napoli, Secondigliano, e i due signori in foto si chiamano Salvatore e Antonio, rispettivamente 65 e 63 anni. Come tanti, hanno entrambi perso il lavoro: l’azienda chiude, ormai sei troppo in là con gli anni per essere assunto da qualche altra parte. Perdi tutto, finisci in un dormitorio pubblico.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone, persone in piedi e attività all'aperto
Percepiscono il Reddito di cittadinanza, ma anziché rimanere con le mani in mano, sono diventati i primi “portieri di quartiere” di Napoli, a Secondigliano, grazie all’associazione Larsec – Secondigliano, l’assessora Chiara Marciani e l’ente EITD.
Come racconta il Presidente dell’associazione Vincenzo Strino, “ci sono le loro “guardiole” (ovvero la sede del Larsec e quella dell’associazione dei Reduci e degli ex combattenti), custodiscono pacchi, chiavi e prestano libri che gli abitanti del quartiere regalano. Fanno quello che farebbe il portiere di qualsiasi palazzo, ma il “loro condominio è un quartiere intero”.
Un progetto straordinario che è stato possibile grazie a quello strumento che questo Governo vuole abolire con la retorica del “soldi dati a chi siede su una poltrona”. E grazie all’impegno di tanti.
Prendete appunti e fatevi un esame di coscienza. C’è gente che a 60 anni è piena di voglia di lavorare e lo dimostra così.