DI RAFFAELE VESCERA
Le misure inserite nella nuova manovra finanziaria del governo Meloni, con la demolizione del reddito di cittadinanza, la riduzione del bonus giovani per dare centinaia di milioni alle grandi squadre di calcio e altre consimili vergognose misure danno il colpo finale allo Stato sociale e a quello di diritto, già demolito dal liberismo selvaggio che tutto privatizza, persino la salute e l’energia necessaria alla sopravvivenza quotidiana della gente, luce e gas, così permettendo alle compagnie private di arricchirsi in modo smodato a spese di famiglie e imprese, oggi più che mai in crisi anche per via della guerra in Ucraina.
Come se non bastasse l’estensione del precariato a livelli impensabili, soprattutto tra i giovani, dove imperversa la disoccupazione, tripla al Sud rispetto al Nord, tolgono l’unico strumento di difesa e di onesta sopravvivenza dei disoccupati, senza lavoro non per loro volontà ma per oggettiva mancanza di lavoro vero, mentre prevale quello nero, pagato una miseria similmente allo schiavismo dei migranti, magari a mille chilometri da casa dove lo stipendiuccio offerto basta appena per sostenere le spese di alloggio.
Il ministro leghista Durigon ha affermato che è giusto che un giovane laureato meridionale vada a fare il cameriere al Nord, senza neanche il diritto a un salario orario minimo. Tutta qui la sostanza di questo governo, togliere ai poveri, concentrati vieppiù al Sud, per risollevare l’economia del Nord, come da sempre avviene in quest’Italia, più che mai disunita nei diritti dei cittadini, mai uguali per tutti.
In più, altro regalo ai potenti della finanza, anche mafiosa, ci sarà libertà di evasione fiscale e la magistratura non potrà più ordinare intercettazioni telefoniche durante le indagini.
Tutto ciò mentre l’Europa raccomanda di incrementare gli aiuti agli indigenti e la Spagna, che gode di un diverso governo, proibisce il lavoro precario e migliora il suo reddito di cittadinanza, trovando i soldi con una piccola patrimoniale sulle ricchezze superiori ai tre milioni di euro. Misure utili a far crescere i consumi e risollevare l’economia del Paese a beneficio di tutti, mentre in Italia si pensa ai benefici per pochi, affondando l’economia del Paese.
Come se ciò non bastasse, il governo va avanti a testa bassa nella realizzazione dell’autonomia regionale differenziata che accrescerà le disuguaglianze territoriali, istituzionalizzando la disparità di diritti tra Nord e Sud, così dando il colpo finale ai 20 milioni di cittadini meridionali e non solo. Il tutto per mezzo di un vero e proprio golpe istituzionale, esautorando il Parlamento dalla discussione e approvazione della legge, affidata a una commissione condotta, figuriamoci, dal ministro del “prima il Nord” Calderoli, colui che affermò che “il Sud è una fogna da derattizzare”, oltre ad essere stato condannato in prima istanza per razzismo nei confronti della ministra Kyenge, di origini africane. Il tutto con l’assenso dei partiti di opposizione non solo del duo Renzi-Calenda ma anche della pseudo sinistra piddina.
Difficile augurare Buon Natale e Felice anno nuovo di questi tempi, in ogni caso dobbiamo andare avanti “gramscianamente” con l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione.