LA PACCHIA E LA MATRICE

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Di tutto e di più. Nella “Repubblica dei Meloni”.

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La benzina è arrivata a costare 2,392 euro al litro sulla A1, mentre il diesel viaggia addirittura verso 2,5 euro al litro (2,479 euro).
E mentre schizza il carburante, l’inflazione continua a picchiare duro anche sui prodotti di prima necessità.
Pane e pasta, si piazzano al primo posto nella classifica dei rincari dei prodotti alimentari pesando per 100 euro su circa 513 sborsati in più rispetto al 2021.
Ma se guadagni 15 mila euro al mese hai altri pensieri per la testa. La papessa nera punta infatti dritto al presidenzialismo. Obiettivo: ottenere entro l’anno un primo voto da parte delle Camere.

La formula: chi c’è c’è.

Il sottosegretario alla “Attuazione del programma” Fazzolari: «Riforme con l’opposizione? Dipende da loro. Noi siamo disponibili al dialogo ma senza perdere tempo. Entro fine gennaio si capirà se ci stanno. Altrimenti noi partiamo: una riforma come quella presidenziale per essere terminata nella legislatura deve iniziare il suo iter ora».
«Velocizzare le istituzioni, facendo il presidenzialismo», questo ha annunciato la Meloni durante la lunga e strampalata conferenza stampa di fine anno.
Tradotto: decido e faccio tutto io. Chi vi ricorda?
La nostra Costituzione, sempre più ammaccata, ha dichiaratamente scartato questa ipotesi proprio per debellare i rischi del ritorno al passato e dell’alterazione dell’equilibrio tra i poteri.
C’è di più. Il modello di riferimento, riferiscono le talpe di Palazzo, non è quello alla francese o americano, bensì quello di quel sincero democratico di Orban.
La linea politica della Destra dei peggiori è ormai a nudo.
Da un lato, scopiazza l’infausta “agenda Draghi”, ossequiosa a Bruxelles e ostaggio della Nato.
Dall’altro lato, è bieca Propaganda, a uso interno, per allocchi e nostalgici del “Ventennio”. La pacchia è finita.
Se la prende con gli “occupabili”, con il “carico residuale” dei migranti, con i giovani, minacciandoli con “umiliazioni” e “No rave party”.
Premia invece gli evasori: con POS, contanti e cartelle esattoriali. C’ha pensato poi Bruxelles a rimetterli sull’attenti.
Ma la vera sfida per la papessa nera è solo e soltanto il presidenzialismo: una donna sola al comando. La “matrice”.