DI CLAUDIO KHALED SER
Il Senato ha approvato, per alzata di mano e all’unanimità, il DDL per finanziare le gite scolastiche nei luoghi dell’Olocausto.
La “Memoria” é un impegno e, come tale, dev’essere rispettato sempre, incentivato sempre, sostenuto sempre.
Ma, come ha detto Liliana Segre, non sono gite, ma prese di coscienza dirette di cosa é stato l’abominio dei lager, il massacro di milioni di Persone, ebrei, zingari, omosessuali, dissidenti, colpevoli di non appartenere alla follia nazista.
Vedere, toccare, respirare quell’aria di sterminio é, a mio parere fondamentale per cercare di capire fino a che punto l’animale Uomo può spingersi nell’orrore e nella brutalità.
Ma la “Memoria” non può e non dev’essere una sola.
Se ricordare la Shoah serve a rifiutare ogni e qualsiasi violenza dell’Uomo sull’Uomo, deve servire anche come traino per un rifiuto totale della sopraffazione, dell’intolleranza, dello sterminio più sottile ma non per questo “minore” che si consuma ancora oggi in molte parti del mondo.
Quindi, mi aspetto che il Parlamento, in virtù di questo spirito e nel tragitto del “Non Dimenticare” voglia contribuire all’organizzazione di viaggi altrettanto fondamentali.
Portiamo i ragazzi in Palestina, a Gaza.
Facciamo toccar loro con mano, come vivono oggi i Martiri del nuovo Olocausto.
Facciamoli stare sotto le bombe mentre giocano al pallone tra le macerie di case distrutte dai droni israeliani, facciamoli entrare negli ospedali, in corsia, in sala operatoria mentre vengono rimossi arti sfracellati dalle esplosioni.
Mettiamoli in fila per acquistare il pane guardando il cielo e temendo un’incursione aerea.
Proponiamo loro l’odierno Olocausto.
Cosa ci sarebbe di meglio che toccare il presente?
Nello stesso tempo, portiamoli in Libia.
Una bella gita a Bani Walid o negli altri venti campi dell’odierno terrore che migliaia di Esseri Umani vivono sulla loro pelle.
Facciamo vedere loro chi sono i Migranti, quelli che scappano da una guerra, da una carestia, dalle violenze, per morire proprio a causa delle stesse violenze, nei “centri del benessere” libico.
Questa si, anche questa é Memoria.
E non venitemi a dire che quella di Dachau o Auschwitz é “più importane” perché OGNI violenza é infame, sia che si compia sterminando sei milioni di Persone che qualche migliaia a Gaza o in Libia.
Se poi, avanzano soldi, ci sono sempre altri luoghi da visitare “in gita”.
Tre giorni a Kabul bastano e avanzano per capire cos’é il fondamentalismo, l’orrore che produce, le vittime che miete.
Non vi piace l’Afghanistan ?
Vi propongo l’Iran, le strade di Teheran dove mostrare i capelli é un reato che vale la morte, dove protestare vuol dire essere impiccati, dove uno straccio in testa ti salva la vita.
Non si misura a chili l’orrore.
Non sta da una parte sola l’abominio.
Facciamolo vedere e forse capiranno che oggi come ieri, la violenza genera morte e che dietro quei sei milioni, quelle migliaia di Gaza e di Beni Walid, dietro alle Donne uccise di Teheran o di Kabul, c’é la follia di un disegno perverso e criminale che non era solo a Treblinka o Birkenau.
Ma dietro l’angolo di casa nostra.