DI MARIO PIAZZA
Finalmente vedo Matteo Salvini nel posto giusto: il banco degli imputati dell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone a Palermo.
Non mi faccio illusioni perchè sarà difficile per il presidente della corte Roberto Murgia inchiodare Salvini alle sue responsabilità nel processo per sequestro di persona in danno dei naufraghi della Open Arms nell’agosto del 2019.
Le mie speranze in una condanna vanno a schiantarsi contro quest’atmosfera compiaciuta da manganello e olio di ricino che aleggia sul paese, e se aleggia sul paese è inevitabile che aleggi anche sulla magistratura.
Certo sarebbe bello se “in nome del popolo italiano” venisse fatta giustizia, non solo restituirebbe la dignità di esseri umani a quel “carico residuale” di sopravvissuti e alle migliaia che non ce l’hanno fatta ma sarebbe anche un serio avvertimento per il triste figuro che sta proseguendo la sua opera infangandoci tutti.
Chissà…
La speranza è sempre l’ultima a morire.