DI GIANCARLO SELMI
Dopo aver scoperto che Matteo Messina Denaro “trombava”, si vestiva bene ed aveva orologi da 50.000 euro, attendiamo con impazienza di scoprire la marca delle mutande che indossava.
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Sono notizie, cacchio!
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Dei 9.000 euro al mese dati a D’Alì, suo banchiere e sottosegretario agli interni preferito, nessuno parla. E, ovviamente, non si parla di chi ha votato perché gli venissero dati. Fra questi il partito di “Minnie” Donzelli, lo stesso che, in un impeto di giustizialismo da fumetto inquieto o, meglio ancora, nella parte di quello che quando parla fa danni e, nonostante i consigli, decide di farlo, grida come un forsennato in una lingua sconosciuta, facendosi capire solo quando chiede chi va con lo Stato e chi con la mafia.
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Vignetta di facciabuco.com
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Domanda assolutamente legittima in Italia e, soprattutto, in politica. Ma che andrebbe rivolta a molti suoi amici della maggioranza, viste e lette le cronache giudiziarie.
Viste molte puntate di “Report” e lette un poco di dichiarazioni di pentiti.
Lette alcune sentenze di condanna definitiva, per “mafia”, a carico di suoi “amici” di parte politica. Un poco di “giustizialismo” ad orologeria, o “un tanto al chilo”, come sarebbe più appropriato al mercato, vero luogo di origine di questi piazzisti regalati alla politica, viene sempre bene.
Soprattutto quando a votare, verrà chiamato un popolo fatto prevalentemente da gente senza memoria, male informata, con punte estreme di analfabetismo funzionale dilagante.
Gente a cui il partito di “Minnie” Donzelli può proporre un pregiudicato per spaccio di droga, arrestato e condannato a tre anni, con sentenza definitiva, come Presidente di Regione ed avere buone probabilità di successo.
Salvo poi chiedersi in un discorso senza capo né coda, in un’aula parlamentare, chi voglia veramente combattere la mafia.
Ci sarà un limite all’indecenza, vero?
In ogni caso, per non generare equivoci, il parere del sottoscritto è che il 41/bis vada mantenuto, garantendo a Cospito il diritto alla salute. Ricordando però a “Minnie” che chi lo voleva e lo vuole tutt’ora eliminare, vada (ri)cercato dalle sue parti politiche.
Non vanno dimenticati i tentativi berlusconiani di eliminarlo insieme al 416/bis.
Sentire questa gente parlare di lotta alla mafia, è equiparabile a Cicciolina impegnata in una strenua lotta per la difesa del valore della verginità