LA FISIOGNOMICA POLITICA

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Chi c’era negli “anni formidabili” , diciamo nel decennio che ha seguito il 1968, ha imparato a riconoscere i fascisti con la stessa rapidità e accuratezza che hanno i cacciatori nel riconoscere i volatili: forma, colore, canto, modo di volare.
Anche noi giovani di sinistra eravamo molto riconoscibili, magari con qualche variabile in più. Eskimo o montgomery e a volte un poncho, jeans o fustagno, scarponi o scarpe da tennis. E poi catenine e braccialetti esotici, baschi alla Guevara, sciarpe chilometriche, qualche kefiah, borse di Tolfa e tascapani, capelli e barbe incolti, poco o nessun trucco per le femmine, andature dinoccolate in alternativa a quelle frettolose, quasi che si fosse in ritardo a un appuntamento col padreterno.
Sepolti i nostri sogni nella stagione del brigatismo abbiamo cambiato pelle, ci siamo mimetizzati nella gente qualunque conservando una o poche di quelle vestigia, a perenne ricordo di un miracolo sociale che non si ripeterà tanto presto.
I giovani estremisti di destra invece no, non sono cambiati affatto e hanno conservato nei decenni le loro due versioni originarie. Quella del borghese elegante con abiti di sartoria, maglioni raffinati e accessori da boutique e quella del sottoproletario da battaglia, bomber, guanti e stivaletti. Ray Ban a goccia per entrambi.
Ma più che dall’abbigliamento i fascisti sono sempre stati facilmente riconoscibili dalle caratteristiche fisiche. Capelli rigorosamente lisci quasi che i ricci fossero una tara genetica e mai troppo lunghi neppure per le donne, mascella ingannevolmente volitiva puntata verso il soffitto, occhio ipertiroideo in alternativa a quello aguzzo da cocainomane ma comunque entrambi privi di lampi di intelligenza e meno che mai di sensibilità. Persino senza il dono della vista si possono riconoscere immediatamente dal loro canto, o meglio dal berciare strozzato che esce dalle loro gole quando si illudono di dire qualcosa di significativo.
Fateci caso quando li vedete sfilare nei TG e nei talk show, imparerete a riconoscerli subito anche voi.