DI GIORGIO CREMASCHI
Un tremendo terremoto ha compiuto immani devastazioni e stragi tra Turchia e Siria in aree già massacrate da anni di guerra.
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Il terremoto infierisce su popoli che hanno sulle spalle anni distruzioni e sofferenze.
Milioni di profughi stanno in Turchia nei campi accanto alle città, perché la UE finanzia con miliardi il governo di quel paese perché faccia da carceriere dei migranti.
E poi ci sono i curdi oppressi e i siriani sui quali da otto anni si esercita una guerra che vede impegnate tutte le potenze mondiali e che il Papa ha appena ricordato.
Turchi, curdi, siriani, migranti, travolti assieme dalla forza della natura, che rende ancora più miserabili e stupide le guerre e le sopraffazioni umane.
È il momento della solidarietà ai colpiti e del dolore per le migliaia di vittime, ma è anche il momento di fermare la guerra e di usare i soldi delle armi per aiutare le persone invece che per ucciderle.
Spendiamo i soldi delle armi per le vittime del terremoto. Lo ha chiesto ufficialmente il sindacato #USB, ma è una scelta che nasce da qualsiasi coscienza
E soprattutto abbiamo consapevolezza di quanto la natura possa mostrare tutta la follia e l’infamia dell’ oppressione umana e della guerra.