ACCORDO UE-USA: IL PENTAGONO ENTRA NELLA DIFESA EUROPEA

DA REDAZIONE

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L’accordo tra l’Agenzia Europea per la difesa e il Pentagono, per la condivisione diretta dei progetti di “sicurezza”, testimonia l’abbandono di ogni velleità europea di autonomia.

Il Consiglio UE ha approvato l’ingresso del Pentagono nella difesa europea

Il Consiglio Europeo ha approvato il progetto di accordo amministrativo tra l’Agenzia Europea per la Difesa (AED) e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (US DoD).

La bozza di accordo tra l’Agenzia europea per la difesa e il Pentagono consentirà di fatto al governo degli Stati Uniti e al suo vasto complesso industriale della difesa di entrare nel crescente cerchio dei progetti di Difesa dell’Unione europea, sebbene in prima battuta in ambiti specifici.

Da diversi anni il Consiglio Europeo sta portando avanti una strategia di condivisione sempre maggiore tra Europa e Stati Uniti e NATO. Nella dichiarazione del vertice UE-USA del 2021, i leader si erano impegnati ad adoperarsi per un accordo amministrativo tra gli Stati Uniti e l’Agenzia Europea per la Difesa: il 16 novembre 2021 il comitato direttivo dell’AED ha conferito il mandato al capo dell’Agenzia di negoziare l’accordo.

Il 9 dicembre 2022 è stato poi presentato un progetto di proposta di accordo amministrativo ai ministri della Difesa in seno al comitato direttivo dell’AED. Ieri è arrivato l’accordo a cui adesso mancano solo le firme che ne decreteranno l’entrata in vigore.

Lo scopo dell’accordo è quello di fornire un quadro normativo per lo scambio di informazioni e per l’esplorazione di opportunità diverse di cooperazione tra l’AED e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Sicuramente sarà attivato il “Forum di scambio e dialogo”, che si concentrerà su tutti gli argomenti di competenza dell’AED con la partecipazione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti a riunioni pertinenti del comitato direttivo dell’AED, così come l’Agenzia europea dovrebbe partecipare alle riunioni statunitensi.

Le attività specifiche inizialmente previste riguardano vari ambiti. Uno di questi ambiti è la consultazione dei registri sulle sostanze chimiche, per cui l’UE ha adottato, nel 2006, il regolamento REACH sulla registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche.

Le attività specifiche dell’accordo riguardano anche la mobilità militare, dunque le norme burocratiche rispetto alla movimentazione di mezzi e armamenti. Ovviamente, il tema della mobilità militare interessa gli Stati Uniti, vista la massiccia presenza nel continente europeo con basi, uomini, mezzi e armi varie (anche atomiche); al contrario, i Paesi europei non hanno uomini e mezzi da dover spostare su suolo statunitense.

L’accordo prevede poi la cooperazione nelle questioni relative alla catena di approvvigionamento e sull’impatto che i cambiamenti climatici avrebbero in ambito Difesa.

Attualmente, le attività che rientrano nei settori dello sviluppo delle capacità, nonché della ricerca e della tecnologia rimangono al di fuori dell’ambito della cooperazione ma, come specificato dalle parti in accordo, la portata della cooperazione potrà evolversi progressivamente in futuro.

Nel merito dell’accordo, il Consiglio Europeo dice: «L’accordo conferma l’importanza del partenariato transatlantico in materia di sicurezza e difesa e riflette l’importanza di una difesa europea più forte e più capace che contribuisca alla sicurezza globale e transatlantica e sia complementare alla NATO».

In conclusione, si tratta di un accordo che testimonia ancora una volta l’abbandono di ogni velleità europea sul vecchio obiettivo della costruzione di una difesa continentale indipendente, testimoniando come – con lo scoppio della guerra ucraina – gli USA siano riusciti a raggiungere uno dei propri scopi strategici: legare indissolubilmente gli Stati Europei alla NATO e quindi al complesso militare statunitense.

 

 

Articolo di Michele Manfrin (grazie AFV) , dalla redazione di

9 Febbraio 2023