DI ADOLFO MOLLICHELLI
NAPOLI – Prosegue il volo delle “aquile azzurre”,
Foto Napoli Magazine
s’arrende anche l’ultima inseguitrice più vicina che poi era ed è lontanissima: la squadra cinese dei bauscia per caso che non va oltre il risultato in bianco nella casa dirupata della Samp guidata dall’ex nerazzurro Stankovic. Cineserie e vecchi merletti e pure l’eclatante lite in famiglia tra Barella e Lukaku scoppiata all’ennesimo stop sbagliato del Petagna di colore.
La sera prima, nel catino ribollente di colori e passione, il Napoli delle meraviglie spallettiane aveva regolato la Cremonese con un rotondo 3-0 che ha avuto il gusto della vendetta, in ragione della eliminazione dalla coppa italica patita dai figliocci alla lontana di Stradivari. E’ da questi particolari che si vede la squadra di rango. Tutta protesa a cancellare quell’affronto osato dagli ultimi della classifica.
Volano le “aquile azzurre”, a suon di vittorie che tracciano un solco profondo con tutte le altre sorelle (in avvio erano 7), sospinte fino a provocare risate omeriche dalla stampa e dai salotti televisivi del Nord. Nessuna squadra, che io ricordi, alla 22ma giornata ha mai avuto un vantaggio di quindici punti sulla seconda, un abisso incolmabile perché non è l’aritmetica che lo definisce, bensì la schiacciante superiorità tecnica, la brillantezza del gioco della capolista, la determinazione di tutti i componenti la rosa a scrivere una pagina indimenticabile, storica, sulla scia dello squadrone guidato dalla fantasia e dal sinistro divino del pibe de oro.
Tutti per uno, uno per tutti: gli azzurri come i celebri moschettieri di Dumas. Ed aggiungo: uno su tutti, quel ragazzo dalla faccia pulita, dalla corsa ingobbita e fluente, dal dribbling secco e dalla generosità che lo porta ad essere felice anche quando rinuncia al gol per gratificare con assist al bacio i compagni che si trovano sulla rotta della sua visuale. Kvara insomma, il giovin signore venuto dalla terra che profuma di fiori e che produce sontuosi vini rossi, tra i più raffinati che abbia mai bevuto.
Preparatevi ai riti apotropaici, tirate fuori amuleti e corni di varie dimensioni, se volete. Intanto, declamo una mia poesìa che si chiama ‘O scudetto.
Questi i versi: Lasciate i pensieri fumiganti / ad inseguire gli incubi / del passato / Dipingete d’azzurro / i bianchi teli / e lasciateli / liberi ai vènti / di scirocco / e di libeccio.
Adolfo Mollichelli da
15 Febbraio 2023