DI LEONARDO CECCHI
Conosco gente che in tribunale c’è finita anche se parte lesa e che si è trovata costretta a pagare per vizi di forma, cavilli, leggi sbagliate o arzigogoli di azzeccagarbugli di varia forma e misura.
Poi oggi leggo che invece la vicenda di Ruby è stata tutto uno scherzo. Tutti assolti. E lo Stato ieri – addirittura prima della sentenza – ha anche detto a Berlusconi che non vuole più i danni per averci reso ridicoli agli occhi del mondo. Fa nulla, ci hanno ripensato.
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In più, domani Ruby presenta anche un libro e ai giornalisti ha detto che risponderà lì alle loro domande.
Così dal tribunale si passa al commerciale e si aumenta l’audience.
Lo leggo e, pur rispettando la sentenza perché è giusto che sia così, penso a quanto sia vero che per mille e più ragioni in questo Paese non esistono solo cittadini di serie A e serie B, ma anche C, D, E, F e tutto l’alfabeto.
A me e al restante 98% della popolazione di questo Paese, lo Stato non avrebbe abbuonato 10 milioni di euro di danni. Mi avrebbe inseguito fino all’Antartide. A me e al restante 98% della popolazione, qualcuno non avrebbe provato a regalare leggi ad personam per consentirmi di sfangarla.
Ciò detto, auguri.
Le sentenze si rispettano, ma quanta amarezza per come vanno le cose nel nostro Paese.