IL PD CONFUSO SU GIORGIA

questi finti leader di sinistra sono i degni eredi di Renzi. Non è che non abbiano ritegno: è che a un certo punto emerge la loro vera natura di destra e li induce a dire quello che realmente pensano. È la voce del sangue.

Letta, il distruttore finale del Pd, dice al New York Times che “Meloni è stata migliore di quanto ci aspettassimo… Alcuni temono ancora una svolta autoritaria, ma Meloni ha sorpreso molti mostrando una vena pragmatica”. E nei confronti dell’Ue, aggiunge Letta, la premier “ha seguito le regole, evitando di commettere errori. La realtà è che è forte”. Insomma un endorsement che sembra pronunciato da Ignazio Larussa o Francesco Lollobrigida.

E di rincalzo il prossimo becchino del Pd, Bonaccini: “La Meloni non è fascista, è una persona molto capace… Ma usiamo misura nelle critiche (cioè nelle lodi, ndr) perché sono appena arrivati”. Se ne deduce che per Bonaccini la destra ha tempo per migliorare.

Tutto questo nel silenzio della sinistra, dove si sente solo Andrea Orlando: “Compagni, amici, c’è qualcosa che non va. Se sosteniamo che la manovra incentiva l’evasione, non aiuta l’economia, premia le rendite, colpisce i poveri e i salariati; se diciamo che il decreto Ong è contro la Costituzione, i trattati internazionali e il senso di umanità… come si fa a dire che i nostri governanti sono capaci e meglio di quanto ci aspettassimo?”.