DI GIOACCHINO MUSUMECI
Berlusconi assolto.
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Finalmente viene restituita al cavaliere l’immagine specchiata e poi strumentalmente infangata.
Su Berlusconi tutti hanno sbagliato tutto, me compreso.
Che infedele sono, un brigante pessimo, come ho potuto! Mi pento e percorro la mia via crucis in lacrime, abbiate pietà da ora in avanti solo laude per Silvio.
Berlusconi l’integerrimo è troppo sfigato, immortalato da un fotografo comunista nel cornificare la Merkel, buzzicona incapace, altro che Silvio. Che il popolo applauda lui e le sue più che giuste “leggi ad personam” di cui fregiarsi del ricordo. Lo stinco di santo che con la mafia non ha nulla che vedere, manco sa cosa sia la mafia, il coinvolgimento di Forza Italia è tutto un equivoco proprio come nel caso di Andreotti. Quell’altro stava nelle cosche a sua insaputa. Ma dopotutto se cosche e Stato vanno a braccetto tutto il resto è farsa sorretta dall’impalcatura dell’informazione di scribacchini al servizio dell’Italia più marcia.
La magistratura rossa, l’assembramento di persecutori rovina famiglie che fine farà adesso, cala il sipario sui giudici onnipotenti. Aspetto divertito un articolo del Riformista. Sansonetti, il burattino di Romeo, ha fatto un falò con le carte della condanna del padrone, figuriamoci cosa scriverà su Berlusconi.
Fatelo santo cacchio, fatelo Papa, fatelo presidente della Repubblica, innalzate una statua di marzapane all’ingresso del Ponte sullo stretto di Messina che mostri Berlusconi lanciare enormi banane al popolo gaudioso. Si raccontino urbi et orbi le ingiustizie che hanno devastato la radiosa immagine della divinità Berluschina.
Coincidenze: Meloni ritira l’avvocatura dello Stato, i magistrati assolvono Berlusconi e il paese rifiorisce ancor prima che la primavera ci sorrida.
Berlusconi è innocente, le audizioni delle ragazze erano scorrette, i giudici di primo grado hanno capito male, anzi peggio, Davide Staccanella, difensore del santo Cesare Battisti, legale al di sopra di ogni sospetto secondo il Giornale di Minzolini, pelato cicisbeo di Berlusconi, ha una teoria: le ragazze sono state obbligate a confessare ciò che mai avrebbero voluto dire, capito? Quelle non venivano reclutate e pagate apposta per scopare, non sono state pagate per tacere, non si sa neanche perché Berlusconi abbia chiamato la questura e inviato la Minetti a recuperare Ruby. E’ tutto inventato. Minetti, l’igienista dentale riciclata in politica, ha fatto tutto da sola, Silvio non ne sapeva nulla. Lui che di Ruby ignorava ovviamente l’età per non parlare delle fattezze. Io ignoro perfino la mia età volete che conosca quella di una ragazza a cui faccio bonifici milionari.
E’ un film cribbio.
Perché dubitare, Silvio è la persona più trasparente e sincera che il paese possa vantare.
Silvio è come l’Unificazione pacifica d’Italia, come Garibaldi eroe, come Mussolini da contestualizzare, come l’omofobia inesistente, come gli Usa buoni e la Cina sempre cattiva, come Zelensky premio Nobel per la pace.
Qualsiasi perplessità su Silvio è malafede, menzogna, bisogna riscrivere la storia come sempre avviene quando l’immagine dei potenti viene scalfita dalla loro stessa protervia, delirio di onnipotenza e narcisismo, i peccati mortali del capitalismo proiettati sul socialismo.
E in tutto questo il tocco della Meloni si nota, bisognava aspettare un esecutivo di Dx perché finalmente Messina Denaro venisse acciuffato e Berlusconi assolto.
In fondo che sarà mai coordinare i vertici della Mafia e quelli dei servizi, patteggiare chi entra e chi esce pulito come un giglio dalla lavatrice del potere.
Perciò com’è vero che Silvio è redento e che come una reliquia santificata va conservata e inneggiata, è vero che la Magistratura rossa non è mai esistita, casomai esiste la magistratura corrotta e corruttibile senza colori se non quello della furbizia, e che l’Italia è tra i peggiori teatri dello squallore mai visti. In questa trama sull’Italia intossicata e inguaribile l’informazione racconta il contrario della verità, i potenti sono sempre innocenti e poveri sono sempre colpevoli.