DI MARIO PIAZZA
La combinazione di sentimenti ed emozioni che accompagnano la vita di ognuno di noi è ciò che rende unico ogni essere umano. Dichiarare apertamente sperticato amore o profondo odio, gioia o tristezza, serenità o ansia, rabbia o felicità non ci crea alcuna difficoltà e al contrario la loro condivisione ci procura una specie di sollievo.
Vale per tutti i sentimenti tranne uno: l’Invidia.
L’invidia non riusciamo ad ammetterla neppure con noi stessi eppure esiste, è umana e orienta il nostro pensiero e le nostre azioni quanto tutti gli altri sentimenti e a volte anche di più.
Provare invidia ci fa intimamente sentire sconfitti in una partita truccata, e a quella che riteniamo un’ingiustizia reagiamo negandone l’esistenza, e per poterlo fare la via più breve e facile è quella di provare ad annientare chi ci ha fatto sentire sconfitti, e per farlo non esitiamo a ricorrere a banalità, pettegolezzi, calunnie, falsità fino alla clamorosa negazione della realtà oggettiva.
Qualche volta funziona e otteniamo un temporaneo sollievo ma molto più spesso questa strategia difensiva non fa che aggiungere ridicolo e togliere autostima a chi suo malgrado è già caduto vittima dell’invidia.