DI ALFREDO FACCHINI
No, questa (foto sotto) non è l’Ucraina, questo è lo Yemen. Oggi.
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Quindi nessuno deve preoccuparsi.
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Asia. Penisola Arabica. Capitale: San’a’.
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E’ dal 2014 che in questo martoriato paese si combatte una Guerra che ha fatto oltre 370 mila vittime e ha costretto più di 4 milioni di persone a lasciare le loro case.
Una crisi umanitaria che l’Onu definisce la peggiore al mondo.
È una delle trenta e passa Guerre in atto in questo momento.
Guerre senza titoli.
Non è una Guerra nel cuore dell’Europa. Quindi è una guerra che non ci riguarda. Per un razzismo sotterraneo che ha scavato cunicoli nelle nostre coscienze.
Ma guarda caso vede coinvolti, direttamente o di striscio, i Signori delle Guerre che muovono i fili del Mondo, così come in Ucraina.
Tre guerre in una.
Un conflitto, quello dello Yemen, rubricato con l’etichetta di “guerra civile”, ma che in realtà vede come attori protagonisti i soliti noti.
La Guerra prende il sopravvento nel 2014, quando le milizie Houthi, un movimento musulmano di fede sciita e quindi ritenuto ideologicamente vicino all’Iran, riesce a prendere il controllo della capitale San’a’, costringendo alla fuga il presidente Abdrabbuh Mansour Hadi (in carica dal 2011).
Nel 2015 entra in scena l’Arabia Saudita che con il sostegno di una coalizione di paesi (tra i quali Emirati Arabi, Barhain, Sudan, Kuwait, Egitto, Qatar) e il supporto logistico di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Israele, lancia una serie di attacchi aerei contro le milizie Houthi (supportate da Iran, Corea del Nord, Eritrea e Hezbollah), con l’obiettivo dichiarato di ripristinare il governo di Hadi.
Da allora la guerra non ha avuto sosta. Dimostrando una volta di più la sua inutilità. Tutti perdono. Tutti muoiono. Come in Ucraina.
Non esiste un modo onorevole di uccidere, né un modo gentile di distruggere. Non c’è niente di buono nella guerra, eccetto la sua fine.
P.S
L’ho scritto esattamente un anno fa e non è cambiato niente … come in Ucraina