LA TRISTE FINE DI CLAUDIO ANASTASIO

DI ANTONELLO TOMANELLI

ANTONELLO TOMANELLI

Quelli che sono soliti agitare lo spettro del fascismo, dopo quanto accaduto a Claudio Anastasio dovranno necessariamente ricredersi. Il numero uno della 3-I, l’ente partecipato dalla triade Inps Inail Istat, in pratica il massimo responsabile della transizione digitale della Pubblica Ammistrazione, nominato da Giorgia Meloni in persona, ha inviato ai dipendenti una mail circolare, plagiando interamente quello che gli storici considerano il discorso di Mussolini che decretò l’avvento del regime fascista, rivendicando il delitto Matteotti dagli scranni del Parlamento. Era il 3 gennaio 1925.
Certo, la faccia dei dipendenti mentre leggevano quella mail sarà stata spettacolare. Avranno subito notato che frasi come «Quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito», o «Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo! Fuori la corda!», o addirittura «Al cospetto del governo italiano mi assumo la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto accaduto», con il lavoro svolto c’entravano come il cavolo a merenda.
Tanto più che le poche parole vera farina del sacco di Anastasio stridevano inesorabilmente con quelle del Duce.
L’Anastasio avrà confidato sulla difficile reperibilità di un siffatto testo, evidentemente oggetto di ricerca soltanto da parte degli appassionati. Ma sicuramente non conosce il film «Il delitto Matteotti», diretto nel 1973 da un regista non conosciutissimo come Florestano Vancini, ma interpretato da attori del calibro di Mario Adorf, Franco Nero, Umberto Orsini, Vittorio De Sica, Renzo Montagnani, Gastone Moschin e Riccardo Cucciolla.
Un film visto da generazioni di cinefili e non, che nei pressi dei titoli di coda riporta pedissequamente quel fatale discorso. Sarà bastato uno solo dei dipendenti ad aver visto quel bel film per captare il clamoroso plagio. E questo la dice lunga sullo spessore intellettuale del personaggio. Le sue dimissioni per direttissima appaiono più che comprensibili.
Molti, Pd in testa, parlano di essere vomitevole ma pericoloso. Il vomito può starci. Ma onestamente, quale pericolo potrebbe rappresentare uno stolto del genere?