ADDESTRAMENTO DI SOLDATI UCRAINI IN ITALIA, TRA SEGRETI E TRUCCHI

DA REDAZIONE

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Circa venti militari ucraini da istruire all’uso del sofisticato e costoso sistema missilistico antiaereo SAMP-T, uno dei soli cinque disponibili che l’Italia aveva promesso a Kiev, poi aveva dichiarato di averlo dirottato in Slovacchia senza spiegare a fare cosa, e che ora ricompare con personale ucraino che sta imparando a usarlo evidentemente a casa sua.
La scoperta è giornalistica, la polemica è politica, il segreto è di Pulcinella, con l’imperativo del ‘taci’ usato contro il ‘nemico politico che  ti ascolta’, e che se ti scopre a dire bugie, si arrabbia.

La moltiplicazione degli “addestrati”

I soldati ucraini, scrive il Fatto, sarebbero arrivati a inizio marzo con un volo speciale all’aeroporto militare di Pratica di Mare e ospitati nella caserma Santa Barbara di Sabaudia. Fonti del ministero della Difesa hanno poi comunicato che altri militari ucraini avrebbero partecipato a prove su mezzi blindati alla Scuola di Fanteria di Cesano, in provincia di Roma, mentre una successiva sessione di addestramento in Sardegna di cui ha parlato il Fatto non è stata confermata da fonti ufficiali.

I missili anti missile SAMP-T

Il sistema difensivo Samp-T –missili anti missile-, di cui Remocontro ha già parlato più volte. Un progetto italo-francese sviluppato nei primi anni 2000 e utilizzato in varie situazioni (anche all’estero, ma questi lo riveliamo noi, affidato a nostri militari che il nostro governo non può certo inviare nell’Ucraina in guerra). «I sistemi Samp-T sono costituiti da batterie di missili terra-aria trasportabili anche su camion che possono tracciare 100 missili o aerei in volo, colpendone contemporaneamente 8 da una distanza massima di 120 chilometri. L’Italia ha in dotazione cinque batterie, per un valore complessivo di circa due miliardi di euro», la spiegazione tecnico militare.

Vorrei ma forse non posso

A livello militare, i sistemi Samp-T sono/sarebbero il principale contributo italiano ai combattimenti in Ucraina ma sono attrezzature complesse, per cui è necessario un addestramento specifico molto severo, salvo sparare costosi missili per aria a casaccio. L’accordo per la fornitura era stato trovato a fine gennaio, seminascosto nella missione europea di assistenza all’esercito ucraino approvata dall’Italia a ottobre. I dettagli dell’operazione spiegati a metà novembre dal rappresentante esteri europei, Josep Borrell, evitando i dettagli sugli armamenti su cui addestrare. La missione Ue prevede che per due anni circa 15.000 soldati ucraini vengano addestrati in alcuni paesi europei, di cui 5.000 in Germania e 2.000 in Francia, con uno stanziamento complessivo di 16 milioni di euro per 24 mesi.

“L’Ungheria di Viktor Orbán era stato l’unico paese a non approvare la missione, astenendosi, mentre l’Austria ha ritenuto di non partecipare all’addestramento in virtù della sua lunga tradizione di neutralità militare”.

Dettagli esteri più che italiani

Da metà gennaio, l’addestramento nelle basi tedesche avviane con la collaborazione dell’esercito statunitense. In Spagna circa 40 militari ucraini si stanno addestrando a usare i carri armati Leopard 2A4, mentre nel Regno Unito sono in corso operazioni simili ma molto più corpose e lunghe, di circa 5 settimane: gli ucraini ospiti delle basi britanniche sono circa 20.000 e hanno anche ricevuto la visita di re Carlo III.

In Italia volano i missili della politica

Il fronte politico da casa più pacifista, favorevole agli aiuti umanitari all’Ucraina e non all’invio di armi, non ha gradito. Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Forza Italia con problemi in casa governativa (in attesa della nuova segretaria Pd sul tema). Critiche anche pesanti: «escalation militare del conflitto e coinvolgimento di fatto dell’Italia nella guerra». Meloni sul fronte Usa, e Forza Italia in equilibrio instabile tra il filo Putin Berlusconi e filo occidentali dell’attuale convenienza.

Con Gasparri che spara a sua volta: «Che sia in corso un’escalation non lo scopriamo ora. Sposo totalmente la posizione di Silvio Berlusconi: sarebbe meglio concentrarsi di più sul dialogo».

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Articolo della redazione di 

21 Marzo 2023