DI ALFREDO FACCHINI
Da giorni non si fa che parlare di figli delle coppie omogenitoriali.
È bagarre dopo la circolare del Viminale guidato dal questurino, Matteo Piantedosi, che di fatto ha impedito al comune di Milano la registrazione dei figli nati da coppie omogenitoriali. La polemica si è poi allargata su maternità surrogata, utero in affitto.
Ecco un florilegio di castronerie fascistoidi pronunciate nelle ultime ore nel tubo catodico.
<<Coppie gay spacciano i bimbi per figli>>. Così, con la sua proverbiale delicatezza, Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e esponente di “Fdl”.
Il presidente della commissione Cultura della Camera ed esponente di Fascisti d’Italia, Federico Mollicone: <<La maternità surrogata è un reato più grave della pedofilia. Siamo di fronte a persone che vogliono scegliere un figlio come la tinta di casa>>. Si, la tinta.
Ecco il turno della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella: <<Noi adesso faremo una legge, perché l’utero in affitto non è realmente perseguito nel nostro Paese>>.
La ciliegina avvelenata su questa torta stomachevole ce l’ha piazzata un ex critico d’arte, come Sgarbi, ora sottosegretario alla Cultura: <<Quelle nate (le donne) dopo il 2000 sono tutte troie>>.
È questa la classe dirigente di questo governo talebano.
Ma non è tutto, al peggio non c’è mai fine nella Repubblica dei Meloni.
il Senato ha bocciato pure il regolamento Ue sui figli di coppie gay.
Il regolamento prevede di uniformare le procedure di riconoscimento dei figli in tutti gli stati dell’Unione: i bambini nati in famiglie omogenitoriali in qualsiasi stato europeo sarebbero automaticamente riconosciuti come figli di entrambi i genitori anche nel proprio paese grazie al certificato.
Ma per i “meloniani”, aspiranti abitanti di un medioevo prossimo venturo, il regolamento sarebbe un’intromissione delle istituzioni europee in questioni di competenza dell’Italia.
In Italia non vige nessuna legge che regolamenti il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali: serve un percorso di adozione da parte del genitore non biologico oppure la trascrizione scelta da alcuni sindaci che è però ora bloccata da una sentenza della Cassazione.
Nel 2021 è stata la stessa “Corte Costituzionale” a stigmatizzare l’assenza di una legge dedicata al riconoscimento e alla tutela dei diritti delle bambine e dei bambini con genitori dello stesso sesso.
Che dire? Quello che inquieta è il cinismo, l’anoressia dei sentimenti di questi retrogradi.
La strategia: ogni giorno sferrare un colpo di clava in più sui diritti civili, fino all’assuefazione. Per costringere non ad espandere i diritti, ma a difendere quello che si è già conquistato.
Nel mirino hanno anche messo “fine vita e eutanasia”, così come il “suicidio assistito”.
Invocano “un tagliando” per la legge sull’aborto: <<Perché va adattata ai nuovi fenomeni>>.
Senza contare che nel primo giorno di lavori in Parlamento, Maurizio Gasparri ha presentato un DDL per modificare l’art. 1 del codice civile. In parole povere, il senatore di “Forza Italia “, vuole riconoscere la capacità giuridica al concepito, garantendogli pieni diritti già all’atto del concepimento e non dopo la nascita, come succede ora.
Vanno fermati.