DI BARBARA LEZZI
Come al solito, in Italia, di fronte alla straziante conta dei morti, abbiamo assistito alla contrapposizione tra i buoni e i cattivi.
Quelli che vogliono accogliere tutti i migranti e quelli che li vogliono respingere ma da entrambi i fronti si levano voci forti e alte per reclamare, giustamente, l’intervento dell’Europa.
Meloni era certa che in questo consiglio il fenomeno della migrazione sarebbe stato una priorità. All’indomani della strage di Cutro, aveva inviato una lettera ai vertici UE in cui chiedeva concretezza e rapidità e si era mostrata compiaciuta per le risposte puntuali che aveva ricevuto.
Risultato? Ennesimo rinvio della discussione sulla migrazione.
Se ne riparlerà, forse, a giugno.
Ma Meloni è già corsa al punto stampa per dichiararsi “Soddisfatta”.
È soddisfatta del nulla, si accontenta dei buoni propositi scritti in due righe di verbale. Nessun atto tangibile.
La nota dolente è che dalla sinistra arrivano le sacrosante accuse di insuccesso del governo ma non si dice che in Europa il PD conta un esponente della Commissione, la Presidente della Commissione l’hanno votata loro e vantano anche le alleanze “giuste” ma non ottengono mai nulla al pari di Meloni.
L’Italia lasciata sola è un demerito non solo dei suoi esponenti ma anche dell’Europa che si gira dall’altra parte.