IL MONDO CHE VERRA’

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Come tutti gli anziani che non amano prendersi in giro da soli, ho una certa resistenza naturale a quello che chiamano “progresso”.

L’idea che i diciottenni dell’anno 2035 sogneranno auto tutte uguali che ronzano come frigoriferi mangiando pizze di grillo, chiacchierando con le intelligenze artificiali nel mondo del metaverso e innamorandosi di donne virtuali mette le mie viscere in subbuglio. Compiango loro e ringrazio la sorte che mi ha fatto nascere e vivere in un mondo diverso, fatto di odori, rumori, sapori e dolori che hanno reso degna la mia esistenza.
In questo panorama nefasto da cui penserà la biologia umana ad estrarmi c’è una sola cosa che mi sarebbe piaciuto vedere realizzata:
La fine del massacro degli animali allevati per la nostra alimentazione grazie a proteine altrettanto utili e saporite create oggi soltanto in sofisticati laboratori con costi elevatissimi ma prevedibilmente tra un po’ di tempo prodotte su larga scala da aziende che competeranno tra loro per qualità e prezzi.
Indovinate un po’? I barbari che ci governano hanno spento sul nascere questo unico raggio di luce in un mondo buio e in disfacimento.