DI VIRGINIA MURRU
La Banca d’Italia ieri ha pubblicato il Bollettino Economico n. 2, relativo all’anno in corso, nel quale si sottolinea la ripresa del Pil nel Paese, dopo un periodo di ristagno della crescita, che ha caratterizzato l’ultimo trimestre del 2022.
Ma il quadro generale, sul piano globale, non può al momento essere ottimistico, considerando le variabili geopolitiche e tutti i focolai di tensione che si agitano in diverse aree del pianeta, la questione Ucraina è motivo di crescente apprensione, e sconvolge i delicati equilibri nel versante internazionale. Ma non è la sola a preoccupare. C’è crescente fibrillazione anche in estremo Oriente, con il problema irrisolto di Taiwan, e la Cina che continua a mostrare i denti mettendo in mostra le sue potenzialità militari aggressive. Basterebbe del resto una scintilla, un là, e il terzo conflitto mondiale potrebbe innescarsi con meno scrupoli di quanto si pensi.
La Cina, un Paese sterminato, di quasi 10 milioni di km quadrati, ostacola l’indipendenza di questa piccola ma attivissima nazione insulare, di poco più di 36mila km quadrati, ovvero la pulce e il dragone. La Cina, dell’indipendenza di Taiwan ne ha fatto una questione politica e strategica, e poi dietro questo braccio di ferro c’è tutto l’Occidente, Usa in testa, che non accettano interferenze sulla piccola isola del Pacifico, con un’economia molto avviata e dinamica.
Il pianeta, insomma è minacciato non solo dal peggioramento della crisi climatica, ma anche da continue insidie alla pace, oltre ai rimandi troppo frequenti, da un anno a questa parte, agli arsenali nucleari, usati quale arma di ricatto per mettere a tacere chi ostacola le mire espansionistiche di giganti, che aggrediscono senza riflettere neppure alle conseguenze di questi disegni destabilizzanti per il mondo intero.
A questo stato d’incertezza fa riferimento il Bollettino Economico n. 2 di Bankitalia, mettendo in rilievo ‘la perdurante incertezza geopolitica’, alla quale è in qualche modo legato anche il fenomeno inflattivo che ha caratterizzato le economie avanzate dei Paesi europei (e non solo) da circa un anno. Le Organizzazioni internazionali, fa notare Bankitalia, confermano la tendenza al rallentamento del Pil globale per il corrente anno, anche se lievemente sopra le attese, rispetto a quanto si era stimato alla fine del ’22.
La politica monetaria delle Banche Centrali è un’altra caratteristica che ha interessato in particolare i Paesi Occidentali, dalla Bce alla Bank of England, alla Fed, le cui misure di restrizione monetarie, hanno creato fermento e preoccupazione nei mercati internazionali, e perfino malumori nel Mef, in Italia, a causa dell’impatto causato dal rialzo dei tassi sul debito pubblico.
Nel Bollettino Bankitalia analizza e prende atto della lieve ripresa economica in Eurozona, del calo dell’inflazione. La crescita è lieve, e il riscontro riguarda i primi tre mesi dell’anno, l’inflazione è diminuita perché c’è stato un calo notevole della componente energetica, mentre ‘quella alimentare e di fondo risultano ancora in aumento’.
La lieve ripresa del Pil, infine, sarebbe collegata alla crescita del manifatturiero, che ha significativamente beneficiato del calo nel settore energetico e relativi approvvigionamenti. Resta debole la spesa delle famiglie, con l’inflazione ancora elevata. L’export è rimasto su livelli positivi, e anche il tasso di occupazione ha ripreso a crescere. Un quadro che fa ben sperare, sempre che le dinamiche geopolitiche imbocchino vie più compatibili con la sicurezza degli scambi sul piano internazionale.