DI GIOACCHINO MUSUMECI
Un orso ha ucciso un runner, pertanto sarà abbattuto.
Certo un orso assai strano, avrebbe potuto salutare il ragazzo e dopo averlo ossequiato come si conviene, voltarsi è andarsene.
Lo sfortunato runner s’è imbattuto invece in un orso sovversivo dell’ordine naturale delle cose. L’orso, un incivile con tendenze omicide, non s’è comportato da amabile pet a cui far indossare un maglioncino, né ha voluto farsi spazzolare come farebbe un orso rispettoso o addomesticato.
Il selvaggio plantigrade non s’è curato di nulla facendo dell’umano la propria disgraziata vittima. Anche il sole è un villano, questa arroganza nell’ustionare coloro che si espongono ai suoi raggi senza protezione E’ insopportabile. Perfino capace di provocare melanomi, non ha capito questo sole impertinente chi comanda sul pianeta: spegniamolo!
Purtroppo se un orso uccide un essere umano l’esito è la condanna a morte dell’orso, come potesse servire a qualcosa.
Forse potrebbe servire individuare percorsi idonei alle attività sportive nei boschi e non dare per scontato che possiamo passare ovunque perché il territorio è nostro e non corriamo pericoli.
L’episodio, costato la morte di un giovane, sta provocando un dibattito surreale intorno all’idea che se un animale selvaggio uccide un uomo, la morte dell’animale è cosa dovuta.
A tal proposito posso commentare facilmente: se un orso uccide un uomo è particolarmente semplice sopprimere l’orso.
E’ molto più complicato impedire agli uomini di dire e fare cose talmente irresponsabili e sciocche da poter loro provocare finanche la morte.