TERRORISMO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Impossibile non rattristarsi guardando l’aereo che ha riportato in Italia la salma di Alessandro Parini, ucciso in Israele.
Il terrorismo è sospeso sopra le teste di ognuno di noi ed è una minaccia orribile ed ingiusta ma io non ci sto a buttare nello stesso pentolone il rapimento di Moro, la strage della stazione di Bologna e quanto è successo a Tel Aviv.
Se è vero che le vittime sono tutte ugualmente innocenti, è altrettanto vero che i carnefici sono tra loro diversissimi e ancora più diverse sono le motivazioni che li hanno spinti ad un gesto tanto estremo.
Mi spiego meglio con una domanda prima che qualcuno mi accusi di voler giustificare il terrorismo: A parte la spietatezza assassina del gesto, cosa hanno in comune un neofascista benestante che fugge dopo aver massacrato 85 persone in conto terzi per favorire l’ascesa di una dittatura e un Palestinese che affronta la morte per rappresentare con un’azione orrenda la disperazione del proprio popolo?
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Cerchiamo di non dimenticarcene quando pronunciamo con leggerezza la parola “terrorismo”.