DI MARIO PIAZZA
Sarò pure un veterocomunista cinefilo e ideologizzato ma ho sofferto molto di più per il divorzio tra Angelina Jolie e Brad Pitt che per quello tra Renzi e Calenda. I primi bellissimi, i secondi brutti che di più non si può.
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Come in qualsiasi divorzio a soffrirne saranno i figli di questa coppia omogenitoriale, gli elettori in numero di poco superiori ai bimbi di Angelina ma anche tutti i fini analisti politici che si erano appecorati a questa pagliacciata che pure le mie due cagnolette Daphne e Chloe avevano previsto che sarebbe finita a “a schifìo”.
Ora lo avrà capito persino Casini che il centro moderato e liberale in Italia non esiste più dalla caduta del muro di Berlino. Abbiamo continuato a chiamare così un ring dove si affrontano a mani nude mitomani e intrallazzatori, dove si amano i voti ma non i votanti, dove contano i quattrini e non le idee.
Era scritto nel marmo e nelle cose che sarebbe finita così, con le due caricature di Richelieu e di Tony Blair che si accapigliano per quattro Rolex come Hillary e Totti.