DI CLAUDIA SABA
Tra un mese, esattamente il 14 maggio, ci saranno le nuove amministrative.
E Coletta sarà di nuovo in corsa per il ruolo di sindaco.
Il vestito non è certo nuovo.
Anche questa volta sarà appoggiato da una coalizione a guida PD.
“Non mi piace lasciare le cose a metà”, scrive in questi giorni sui social.
E sinceramente temiamo molto questa sua caparbietà a voler proseguire.
Cosa dovrà mai portare a termine dal momento che non ha mai nemmeno iniziato?
Lo abbiamo già visto all’opera. Per ben 7 anni.
E sono stati tempi di immobilismo assoluto.
Lo rivediamo adesso in campagna elettorale.
Ora, come nel 2021, ripercorre il suo mandato insistendo molto sulla parola “equità” che, a suo dire, rappresenterebbe il principio più incisivo della sua amministrazione e che “coniuga insieme legalità e giustizia sociale che ha scardinato un sistema clientelare”.
Ma il “sistema clientelare” che lui si vanta di aver portato alla luce, inizia dalle inchieste della magistratura e da quel Commissario che Coletta dimentica spesso di menzionare, Barbato.
“Adesso la città di Latina è una città pulita” scrive ancora.
Ma quali siano i luoghi “puliti” a cui si riferisca Coletta non è dato sapere.
Della pulizia di cui parla non vi è alcuna traccia.
“L’obiettivo è battere di nuovo la destra”.
Anche qui niente di nuovo.
Le solite frasi fatte che nell’ambito di elezioni amministrative contano ben poco.
E questo Coletta lo Sa bene.
Come sa bene quanto sarà difficile questa volta battere il suo avversario.
Con le sue liste svuotate di quei personaggi chiave che gli consentirono di vincere nel 2021.
De Amicis e Bianchi lo hanno abbandonato.
E correranno entrambi per l’aspirante sindaco Matilde Celentano.
Oggi l’obiettivo principale di qualsiasi sindaco che verrà eletto sarà quello di andare incontro alle richieste dei cittadini.
Gente comune che da ben sette anni chiede a Coletta giardini decenti, strade asfaltate e pulizia dell’intera città.
“La precedente targata LBC non ha saputo dare nessuna risposta concreta ai Cittadini di Latina.
Non ha saputo garantire quei diritti sociali oggi più che mai necessari e urgenti.
Non ha saputo garantire quel “bene comune” tanto sbandierato in campagna elettorale.
Basta guardare intorno a noi per rendersi conto del totale fallimento dell’ex sindaco Damiano Coletta e dei suoi collaboratori.
Hanno fatto perdere alla Città quasi 7 anni dove ha governato il nulla.
Si sono “barricati” all’interno delle loro stanze senza garantire quella democrazia necessaria che non dovrebbe mai venir meno tra Istituzioni e Cittadini, per non parlare del rispetto tradito nei confronti degli elettori tutti”, scrive Ferdinando Tripodi candidato consigliere nella Lista di Matilde Celentano sindaco.
In questi anni di amministrazione Coletta è venuta a mancare una giusta comunicazione con i cittadini, l’apertura al dialogo con chi vive ogni giorno i problemi reali.
La città ha bisogno di rinascere.
Con volti nuovi, con un sindaco nuovo che sia all’altezza della situazione.
Con i giovani di ogni colore politico che abbiano voglia di fare e di impegnarsi in attività che spesso sono state loro negate da un sindaco troppo chiuso nelle porte di palazzo.
È ora che quelle porte si aprano finalmente a tutti.
Si sfideranno due medici.
Il sindaco uscente Damiano Coletta e Matilde Celentano.
Con quello sbagliato, Damiano Coletta, il paziente Latina è morto.
Cambiare è necessario.