DI CLAUDIA SABA
Le interminabili file di cannoni corazzati che vanno al fronte in Ucraina mettono angoscia.
Evocano scenari di guerra che pensavamo ormai sepolti da tempo.
E invece eccole qui le armi.
Prendono forma davanti a noi all’improvviso
squarciando i cieli di qualche stazione meno affollata di altre.
E fa paura guardarle così da vicino.
Non si tratta più di una firma astratta posta sotto ad un contratto qualsiasi dal presidente di turno.
Si tratta di ben altro.
Di una realtà da incubo.
Di una firma che condanna a morte altri esseri umani.
L’Italia è in guerra.
E solo davanti a queste immagini si può davvero comprendere l’entità di quello che sta succedendo.
L’enormità del dramma
che noi stiamo appoggiando inconsapevolmente.
Un cataclisma che lo stato nasconde con la complicità di un’opposizione indecente che vota insieme al governo l’invio di armi in Ucraina.
La guerra ci sta piombando addosso, si avvicina sempre di più a casa nostra.
Grazie ai media che ci propongono falsi problemi per distogliere la nostra attenzione dai veri problemi.
Crisi energetica, crisi sanitaria, crisi di mercato, crisi del lavoro… crisi in tutti i settori che rendono viva una nazione.
Crisi di identità e crisi di ogni valore etico e umano.
Fino a quando, un giorno, ci siamo svegliati e abbiamo trovato treni pieni di cannoni.
Li guardiamo attoniti e sbigottiti.
L’incubo è diventato realtà.
L’Italia è in guerra.
Lo raccontano le immagini, uno scenario che non si vedeva nelle nostre stazioni dal 1945.
Se continueremo ad inviare armi sarà guerra mondiale completa.
Allora tanti altri treni e orrori attraverseranno le nostre stazioni e le nostre città.
E la morte la vedremo in casa, proprio davanti ai nostri occhi.
La guerra avanza.
E dobbiamo fermarla.
È finito il tempo di giocare.
Tutto sta precipitando velocemente e nel burrone saremo come sempre noi cittadini a cadere per primi.
Una nazione che consente questo, è una nazione senza più coscienza, morale e dignità.
Qui il video
