DI RAFFAELE VESCERA
“Eurispes: dal 2000 al 2017 tolti 840 miliardi di euro al Sud e dati al Nord. Il Sud è stato sempre rapinato da governi politici diversi e da un ceto politico meridionale spesso traditore. E quando da Sud ti opponi al sistema cercano di farti fuori. Il Sud si deve ribellare.”
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Queste le parole, pubblicate oggi su Twitter, dell’ex sindaco di Napoli, autore della “rinascita” della città partenopea, che, riprendendo i dati certificati da Eurispes, denuncia la sottrazione al Mezzogiorno di ben 840 miliardi di Euro, negli anni 2000- 2017, indebitamente dirottati al Nord nella misura di circa 50 miliardi di Euro l’anno. Soldi utili a un Sud sprovvisto di ferrovie, strade, porti, aeroporti, scuole, asili e quant’altro possa migliorare il livello di vita, non solo economico, di un territorio.
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Bene fa Luigi De Magistris, leader della formazione politica “Unione Popolare” a denunciare questa marchiana ingiustizia subita dal Sud dal 2.000 in poi, senza dire degli anni che vanno dal 1861 al 2.000, in cui il Sud, in rapporto alla sua popolazione del 34% di quella italiana, ha vissuto altrettanta ingiusta disparità nella distribuzione di fondi pubblici da parte dello Stato italiano, ricevendo annualmente solo il 26% dei fondi nazionali, mentre il restante veniva e viene elargito al Centro-Nord. Ingiustizia che determina l’attuale stato di povertà, disoccupazione e degrado delle regioni meridionali.
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Insieme, De Magistris denuncia il tradimento del ceto politico meridionale, complice del sistema antimeridionale vigente in Italia, complicità concessa in cambio di lauti benefici personali. Mentre i politici fedeli alla propria terra sono perseguiti e marginalizzati dal sistema.
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La crescita di una sana coscienza meridionalista è la sola arma che può condurre alla ribellione di un popolo da sempre minorizzato e ridotto quale “colonia interna” italiana.