DA REDAZIONE
Il presidente Ucraino ospite ma non lui il protagonista: tra Quirinale, Palazzo Chigi e Vaticano, alcune delle le contraddizioni che si muovono attorno alle posizioni occidentali sulla guerra in Ucraina. Più armi o più pace, armi per arrivare dove, pace e quando, e quanta Nato e quanta Europa nel futuro di Kiev. Le promesse credibili e quelle politicamente utili solo a chi le fa.
“Mentre due personaggi distanti ma vicini chiedono un cessate il fuoco subito, come ci ricorda Alberto Negri: il Papa e il capo di stato maggiore americano Milley che da tempo sottolinea che la guerra non avrà vincitori e la diplomazia deve cercare una soluzione. A loro si aggiungono i cinesi. Noi che vogliamo fare? Passerella”.
Passerella
«Bellissimo incontro con Mattarella», dice Zelensky all’uscita del Quirinale, ma nessuna conferenza stampa. Zelensky era stato accolto dal ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia. Poi la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Tra loro pare abbiano parlato soprattutto di armi. Al termine dell’incontro a Palazzo Chigi, Zelensky ha tenuto una breve conferenza stampa in cui ha ringraziato l’Italia «per aver dato rifugio ai nostri cittadini», i circa 175mila rifugiati ucraini arrivati dall’inizio dell’invasione russa, e per il sostegno militare all’esercito ucraino.
Poi Papa Francesco
Quaranta minuti di colloquio privato, poi l’incontro con monsignor Paul Gallagher. La Sala Stampa vaticana quando si tratta di visite di capi di Stato di solito emette un comunicato in cui riferisce esclusivamente dei colloqui con i vertici della Segreteria di Stato. Questa volta con Zelensky la Santa Sede ha voluto invece illustrare i contenuti dell’udienza con papa Francesco, che è durata circa 40 minuti.
Situazione umanitaria ma niente pace
Ma il comunicato di poche righe certifica lo stallo sulle ipotesi di mediazione di pace: intesa solo sugli sforzi umanitari. I temi del colloquio, riferisce la nota vaticana, «sulla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso». La parole pace, si riferisce soltanto per le preghiere del pontefice. In un tweet il presidente ucraino ha ringraziato il Papa «per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini»
“Il leader ucraino infine afferma di aver parlato con Francesco «circa la nostra Formula di Pace come l’unico algoritmo effettivo per raggiungere una pace giusta, proponendo di aderire alla sua attuazione». Poi tanta tv e papa Vespa”.
Articolo dalla redazione di
14 Maggio 2023