DI GIORGIO CREMASCHI
Oggi a Brescia i fascisti di Casapound e Blocco Studentesco hanno potuto fare una loro manifestazione autorizzata da tutte le autorità, compreso il comune che in passato aveva deliberato di non concedere le piazze ai fasci.
A pochi giorni dall’anniversario della Strage del 28 maggio 1974, questa è stata un’autentica e voluta provocazione, legittimata dal potere. Del resto il partito di Giorgia Meloni ha da poco inaugurato a Brescia una sede intitolata al nazifascista Pino Rauti, che per la magistratura è il mandante morale della strage.
Come Unione Popolare abbiamo quindi convocati un presidio sotto la stele, collocata nel luogo ove una bomba fascista, non durante la guerra ma trent’anni dopo, uccise otto militanti sindacali e ne ferì gravemente più di cento.
Abbiamo detto che bisogna spazzare via il politicamente corretto di palazzo, che definisce e legittima i fascisti come destra sovranista, radicale, nazionalista etc.
Oggi si condanna il “fascismo” di ecologisti, pacifisti, antifascisti, di chi protesta; solo i fascisti non possono essere chiamati fascisti.
Ecco, il primo atto dell’antifascismo è chiamare i fascisti con il loro nome, compresi quelli che sono al governo, senza ipocrisia o paura.
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PS : il PD la CGIL e tutti quelli che hanno fatto campagna elettorale sull’antifascismo erano assenti.
Non essendoci il ballottaggio al Comune, per loro la stagione antifascista è chiusa.